Il poliedrico talento di
Terry Allen e' stato, in questo ultimo quarto di secolo, una delle cose piu' interessanti che la musica americana ci abbia proposto. La creativita' pungente, sarcastica e poetica del sessantaduenne artista texano (di adozione perche' nato a Wichita, Kansas) lo ha portato a sviluppare attraverso musica, teatro e altre 'arti visuali' uno stile personalissimo.
Lubbock, Texas e' stato il fulcro della sua crescita culturale, il luogo dove ha trascorso i suoi 'formative years' e al quale ha dedicato il suo capolavoro assoluto, quel "
Lubbock (On Everything)" che ha contribuito a farlo conoscere e che rimane un insuperato gioiello di country, rock, blues e folk. La collaborazione e la grande amicizia con Lloyd Maines ha poi arricchito la vena di Terry Allen, dandole le giuste colorazioni e le coordinate sonore su cui muoversi.
Questa gradita ristampa riporta alla luce un disco particolare nella discografia di Mr. Allen, un assemblaggio veramente riuscito di momenti apparentemente distanti tra loro come ispirazione ma che danno un quadro esaustivo del suo talento. Ironicamente sottotitolato
'Terry Allen's Greatest Missed Hits', "
The Silent Majority" e' un disco comunque godibile che vale la pena conoscere e apprezzare. Da segnalare prima di tutto le suggestive session del 1992 incise a Madras in India con musicisti locali, un mix in cui oriente ed occidente si fondono in maniera stupefacente:
"Yo Ho Ho", "Big Ol' White Boys", la strepitosa versione di "
New Delhi Freight Train" (da "Lubbock") e "
Hearts Road" sono tra le cose piu' curiose dell'album.
Con assoluta naturalezza si passa poi dal classico western "
Home On The Range" (con Joe Ely alle armonie vocali e Richard Bowden al mandolino) a "
Cocktail Desperado" dal film "True Stories" di David Byrne con un interessante arrangiamento fiatistico, da "
High Horse Momma" (ancora da "Lubbock") alla lunga "
Loneliness", passando per alcuni gustosi duetti Allen/Maines come in "
Arizona Spiritual",
"I Love Germany", "Oh Tired Feet" e "Oh Mom".
"
The Silent Majority" puo' anche essere un disco 'minore' se paragonato ai capolavori di Terry Allen ma è consigliatissimo per poter apprezzare le sue molteplici capacita' compositivo-interpretative. Ancora una volta un plauso alla Sugar Hill Records per averci proposto un disco passato un po’ nel dimenticatoio.