PETE BENZ (Hold Your Horses)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  16/10/2004
    

L'estate scorsa (quella 2000) durante il mio viaggio in Texas di agosto, passai per Austin dove mi fermai giusto un paio di giorni prima del ritorno. Inutile dire che la maggior parte del tempo fu spesa in negozi di dischi durante il giorno ed in live-music pubs la sera. Mi accorsi presto che in questi due settori di intrattenimento musicale c'era un nome che in quel periodo continuava a ronzarmi costantemente per le orecchie: Pete Benz!
Cercai di saperne di piu' fino a quando, in un music store ultra famoso della zona, trovai un CD promozionale che conteneva 7 brani e che riportava sulla copertina proprio il nome di Pete Benz. Lessi fra le note del booklet che la produzione era affidata a Bill Cuomo e Beeb Birtles, due personaggi che insieme hanno venduto la bellezza di circa 100 milioni di dischi! Compresi che probabilmente mi trovavo di fronte all'ennesimo fenomeno texano e quando corsi fuori dallo store per l'impazienza di ascoltare il CD sul lettore del pick-up…..rimasi in giro per le strade di Austin tutto il pomeriggio ascoltando e riascoltando questo esaltante new-comer dalla voce levigata e calda, con G.Strait e Dean Dillon ad ispirare il tutto!
Un passato di football player lo ha guidato al college di San Marcos, TX dove lui e il suo compagno di stanza, un giorno, decisero di comprarsi un paio di chitarre e cominciarono cosi' ad insegnarsi a vicenda qualche accordo. Fino allora Benz aveva sempre avuto l'ambizione di scrivere canzoni e la predisposizione a giocare con le parole e proprio durante il college le circostanze lo portano ad esibirsi casualmente in un pub dove lavorava il fine settimana. Incomincia a raffinarsi come songwriter e capisce che le sue canzoni, per farle ascoltare, se le deve cantare lui e nel giro di poche e brevi saltuarie esibizioni diventa un navigato country singer.
La Palapa è una modesta ma famosa cantina dell'area di Austin che ha visto crescere gente come Rick Trevino e che ha segnato inevitabilmente anche il lancio di Pete Benz. Benz era tornato ad Austin e mentre continuava a maturare esperienza con la Country music lavorava come istruttore di guida. Un giorno, durante una lezione di guida, passa proprio di fronte alla Palapa e prende una decisione: si toglie il baseball cap e indossa il suo cowboy hat, lascia gli studenti in macchina ed entra a parlare con il propietario, esce con in tasca la possibilità di suonare lì il giovedì sera e nel giro di pochi mesi lascia il lavoro per diventare "un uomo di country" a tempo pieno! Il resto è tutto nei due CD che ha inciso, a partire dal suo primo disco promozionale dal titolo di "Hang On Cowboy". La canzone che da il titolo all'album ha una storia piuttosto particolare e dire che è un vero gioiello è dire poco.
La canzone è nata dalla collaborazione di Pete con suo cugino, Fernando Benavides, con l'intenzione di scrivere una storia che parlasse di rodei e dei loro protagonisti. Decisero casualmente che il nome del cowboy protagonista della canzone sarebbe stato Brent ma il dramma vuole che proprio dopo poco tempo un bullrider professionista di Dripping Springs, TX rimase ucciso in una competizione: il suo nome era Brent Thurman. La circostanza non potè non frastornare Benz che si impegnò a terminare la canzone in breve tempo e istintivamente, senza aspettarsi nessun tipo di reazione, decise di spedire la canzone alla madre di Brent Thurman. Lei richiamò Pete e, al telefono, piangendo, disse che quella canzone e' esattamente tutto quello che era Brent e gli chiese se poteva andare a suonarla per lei!
Non vi resta che ascoltare la canzone e anche le altre 6 del disco e se non vi si muove niente dentro allora toglietevi stivali e cappello perchè non fanno per voi!!! A questo punto l'attesa era per il nuovo e ufficiale lavoro di Pete Benz che puntualmente e' arrivato a distanza di circa un anno con il titolo di "Hold Your Horses". Le canzoni sono 11, lo staff ed i musicisti sono più o meno gli stessi del debutto, Pete è in gran forma e il disco gira alla grande! Aprono il disco "Too bad i haven't met you yet" e "I'm no match for that flame" (uno degli episodi migliori del CD), il ritmo e' andante e la steel guitar di Gary Morse e' sugli scudi e mentre anche noi abbiamo preso il giro arriva "You're right, i left", un lento piuttosto classico, forse il pezzo meno impressionante del disco ma in questo momento ci sta benissimo. "Good look" e' un grande mid-tempo ripescato dalle tracce del CD del debutto e "Usually" e' il lento che ci voleva a meta' del disco.
"Hold your horses" apre la seconda parte con ritmo spedito e la band segue al gran completo i riff di Troy Lancaster alla chitarra e di Julianna Waller al fiddle. Con "Made a deal with her memory" il ritmo incalza, ancora grande lavoro di Gary Morse alla steel; "The one she is to me" ci fa respirare e la stupenda "Back and forth to Fort Worth" e' quanto di piu' country si desideri, trascinante ma dolce e leggera e' un two-step irrinunciabile: sara' un rito per la nostre country nights in pista con le nostre belle cowgirls ed e' destinata a diventare una delle nostre "favorite songs"!
A questo punto fa la sua comparsa la seconda traccia ripescata dal CD di debutto e non poteva che essere "Hang on cowboy": e' fantastica e mi distrugge ogni volta che la ascolto! "Surprise" e' una lenta ballata che ci accompagna alla fine di questo grande disco che ha il pregio di essere semplice e vero….."like that big blue Texas sky"….!