BERNARD FANNING (Tea & Sympathy)
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  Recensione del  16/10/2006
    

Visto che il suo gruppo, gli australiani Powderfinger si sono presi un periodo di vacanza, Bernard Fanning si è concesso un disco solista ed è rimasto impigliato in quella rete di suggestioni, di passioni e magari anche di nostalgie per i primi anni Settanta che ormai è di dominio pubblico. Se si allineano Tea & Sympathy, i dischi di Tim O'Reagan e Ray LaMontagne (giusto per citare i più recenti) s'intuisce che una via dei canti li attraversa portandosi dietro profumi e tracce di CSN&Y, il Van Morrison di Astral Weeks e il Bob Dylan di Blood On The Tracks, John Lennon alla fine e John Martyn all'inizio, ma anche scampoli del primo David Bowie e del Lou Reed meno estremo, e per completare e dettagliare l'elenco ci vorrebbe un articolo di Zambo.
Anche perché il romanticismo di fondo che pervade questi e quei dischi era ed è una reazione a tempi ottusi, privi di colori e senza sogni (oggi come allora) e meriterebbe di essere sviscerato fino in fondo. Tornando a Bernard Fanning e arrivati in fondo a Tea & Sympathy è logico pensare che sarà qualcosa in più di una parentesi nella sua vita con i Powderfinger. Intanto si è trovato tra le mani Wish You Well, un singolo che se vivessimo in un paese appena appena un po' meno idiota sentiremmo tutte le mattine in ogni radio invece dello schifo che si sente adesso.
Non a caso, in Australia è schizzato subito al numero uno, e non è poco, anche se poi sono altre le canzoni che delineano il mood, l'atmosfera e i sapori di Tea & Sympathy. La forma è puro pop (in media durano tre minuti e qualche secondo l'una), però con un taglio d'autore già maturo (l'esperienza non gli manca) e attento ai suoni (la produzione, molto accurata, è di Tchad Blake) che rende Tea & Sympathy vario e uniforme nello stesso tempo.
Volendo giocare di rimandi, Not Finished Just Jet sembra uscire da Four Way Street trent'anni dopo, in Sleeping Rough c'è l'aria scanzonata e informale della combriccola formata dai Rolling Stones con Gram Parsons al seguito e volendo si possono rintracciare sedimenti di Stephen Stills in Hope & Validation (ma anche nella bellissima Thrill Is Gone) o di Neil Young in Songbird, che è illuminata da un bel un violino. Tra le canzoni più originali spiccano Which Way Home?, per il suo incedere funky (l'inciso, vuoi perché Tea & Sympathy è stato registrato ai Real World, vuoi per il riff delle chitarre ricorda anche Steam di Peter Gabriel) e Down To The River, una canzone che mette insieme Nick Drake e Ziggy Stardust.
I riferimenti potrebbero andare avanti all'infinito ma servono giusto a suggerire quali potrebbero essere le radici e le passioni che hanno portato Bernard Fanning ad inventarsi il mondo di Tea & Sympathy. Senza cupe malinconie per il tempo che fu, ma anche senza paura di un po' di sana nostalgia. Yesterday's Gone, dice il titolo di una canzone di Bernard Fanning, ed ha ragione. Yesterday's Here dicevano i Beatles, e se la musica è questa, va bene anche così.