Claude Diamond? Per il sottoscritto un lupo sconosciuto e incrociato incidentalmente in un assolato giorno estivo tramite un dischetto verniciato di nero arrivato accidentalmente nel mio cd-player; indicazioni & notizie zero: nessun credits, nessuna data o territorio di registrazione o altre annotazioni confacenti, solo la lista e i testi delle canzoni e i nomi dei pochi musicisti coinvolti e niente altro. Il cd è diviso in due segmenti
Highway Of Life e
Diamond Dust a rappresentare due albums racchiusi nell'edizione europea in un unico disco.
Oltre a Claude Diamond che ovviamente si impegna a cantare e a suonare la chitarra, fanno parte della partita in entrambe le circostanze il valente polistrumentista J. David Leonard [keyboard, bass, guitars, drums, accordeon and backing vocals], Robert Taylor [violino] e Tommy Dodd [steel guitar] e se proprio dobbiamo indicare dei punti di riferimento potremmo arrivare ad accennare, tra i tanti, attinenze con i nomi di Guy Clark, di Townes Van Zandt e in particolare quello di Rich Minus (qualcuno se lo ricorda?); percepiamo brandelli di John Prine e di un Billy Joe Shaver flemmatico o del miglior Guthrie Thomas e infrazioni di indolenti ballate slabbrate alla Calvin Russell o i nominativi di cento altri peregrini.
Sono ballads sudate, fervide & sbandate, ardenti di suggestioni & trepidanti aspettative, canzoni bruciate dalla polvere e generatrici di sentimenti convergenti, sputacchianti disillusioni & promesse carezzevoli... Riferiamo senza indugio che il disco ci è piaciuto e che le nostre indagini ci hanno consentito di venire poi a sapere che
Claude Diamond arriva dalla Georgia e ha pensato bene di esordire nel 2004 alla bella età di sessantaquattro anni pubblicando
Diamond Dust, un dischetto rincuorante che esponeva riscontri Americana-Roots di buon valore, nel mezzo un ep
First Step e un singolo natalizio e giusto quest'anno è arrivato
Highway Of Life a confermare le buone impressioni.
Tutto sommato i due lavori in osservazione risultano essere tra loro equilibrati e ben allestiti e con quello che costano è un bene vederli riuniti in un unico cd; poco più di settantacinque minuti distribuiti in ventuno tracks tra le quali menzioniamo la splendida title track
Highway Of Life e l'intensa
Nashville Train che hanno l'aria di uscire fuori dai songbook di Guy Clark o di John Prlne, la crepuscolare
North Of Exit Ten e l'attraente
Little Cooper Wire.
Buona anche
Dance With Hurricane con un andamento secco e diretto e annesse unghiate di violino mentre
Spend A Little Time With Me e The Girl I Love sono due rock'n'roll animosi e impazienti e sulla stessa corsia di marcia scorgiamo le percorrenze honky tonk di
I Drop Quarters. Land Of The Moon, I Waited Too Long, I Hope Hell Freezer Over e la suggestiva
Land Of Zydeco sono slow ballads granulose che sanno di sabbia & vino, di notti disincantate & di salsedine & praterie urbanizzate. Nelle gradevolissime
Last Man In My Earth e Her Old Address c'è la percezione degli aromi del border e disseppelliamo umori country-blues in
Bluesy Blues e non possiamo restare indifferenti alla smagliante
Out On The Salt che ci prende per mano in un girotondo roots appagato da fisarmoniche & violini.