DALE WATSON AND HIS LONE STARS (Live@Newland, NL)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  16/10/2006
    

Il quarantaquattrenne honky tonk man del Texas Dale Watson è uno dei personaggi di area country che apprezziamo di più da una decina d'anni a questa parte, cioè da quando si è affacciato alla ribalta scenica musicale. Perché interessato a proporre solo musica vera, autentica, non contaminata dagli orientamenti commerciali di Nashville. Una musica alternativa, controcorrente, che non si è procurata il successo, ma una schiera di affezionati seguaci.
Da molti è considerato un erede di Merle Haggard di cui interpreta lo spirito un po' ribelle degli inizi, in tanti pensano purtroppo sia giunto al posto giusto sì ma nel momento sbagliato. Questo LIVE@Newland è il suo primo dvd, registrato per l'occasione in Olanda nell'ottobre dello scorso anno al Newland Club di Klaaasval con la sua Lone Stars Band (Gene Kurtz al basso, Herb Beloski alla batteria, Don Don Paviak alla pedl steel, Don Raby al violino).
Ebbene la reazione nei suoi confronti non è pienamente positiva, il concerto è buono, scorrevole, Dale con i suoi tatuaggi ben distribuiti sulle braccia, che danno un che di esotico alla sua faccia da attore, è in ottime condizioni fisiche, i suoi accompagnatori pure, ma non si vede la verve, la grinta, la carica, la passione che dovremmo aspettarci da un protagonista come lui.
É tutto come ovattato, attutito, semplificato, dovuto. Lo show da l'impressione di essere offerto più che altro per onorare un contratto sottoscritto che non per realizzare qualcosa di speciale. lo stesso pubblico se vogliamo, ben disposto, attento, soddisfatto della musica proposta, non sembra farsi trascinare dall'entusiasmo. Per uno come Dale, per uno con un carattere come il suo è un motivo di vanto. Le riprese poi, aggiungiamo anche, effettuate da telecamere fisse, non ci aiutano perché danno troppo la sensazione della staticità. In ogni caso il dvd raccoglie ben ventotto pezzi che pescano nella vasta produzione discografica del nostro eroe, compreso l'ultimo album pubblicato Heeaahh! e il progetto Little Darlin' che secondo Dale potrebbe presto trovare la realizzazione.
Tra di essi spiccano la title track dell'ultimo disco appunto, rockabilly quasi deluxe, 38-21-34, con il suo apprezzabile ritmo swingante, Wine, Wine Wine, invitante drinking song, Flat Tire, sorta di piacevole western rock. Exit 109, strepitoso Texas swing con grande introduzione ed assolo del batterista, slanciata steel guitar e durata superiore ai sei minuti, Gone, Gone Away Pretty Girls Never Stay, pezzo dal sapore bluegrass trascinato dall'andatura imposta dal basso, con tutti gli strumenti che fanno la loro parte, Tequila And Teardrops, border song con la steel ancora in evidenza eseguita a chiamata, A South Of Round Rock Texas, pimpante western swing, My Heart Is Young, lenta ballata dai toni dolci e romantici, Nashville Rash, il suo brillante attacco alla macchina country pop nashvilliana.
Non molte ma rilevanti e soprattutto apprezzabili le covers cantate qui e là: Luther, pimpante rockabilly di Luther Perkins, Whiskey Or God, la title track dell'album antologico dell'aprile di quest'anno, Made In Japan, la deliziosa Bakersfield song di Buck Owens, I Take A Lot Of Pride, gradevole motivo del maestro Merle Haggard.