Quando esordì due anni fa con l'album
Trouble sorprese tutto il mondo con la sua voce intensa e la sua musica che sembrava uscita da un vinile dei primi anni settanta. Il giovane musicista del New Hampshire venne subito paragonato a Van Morrison, per la musica, ed a Tim Buckley. per la voce. Due icone degli anni sessanta. Ora, a due anni da Trouble, Ray pubblica il secondo lavoro e si affida nuovamente alle mani di Ethan Johns, in qualità di produttore.
Ma
Till The Sun Turns Black non è il seguito di Trouble, è un disco diverso. La musica è più spirituale, quasi sospesa nell'aria, con una sezione d'archi che spesso la avvolge come una morbida coperta, mentra la voce fluttua nello spazio. Un disco che si stacca dalla matrice folk rock dell'esordio, per abbracciare il soul in modo più deciso (
Three More Days, quasi nera, come se fosse uscita dal repertorio di Ray Charles) o il jazz rock anni sessanta (
You Can Bring Me Flowers, sembra incisa in una cantina di New York nel 1968, con quel flauto jazzy alla fine ed i fiati che fanno il controtempo).
Un impatto diverso su cui dominano le due lunghe ballate iniziali,
Be Here Now ed Empty, che Ethan Johns ha ricoperto con una sezione d'archi fluida e morbidissima, lasciando ampio spazio alla voce profonda e triste di Ray. Si potrebbe fare un paragone con Nick Drake, ma sta diventando un luogo comune e poi le canzoni di Ray non assomigliano a quelle del triste inglese:
Ray Lamontagne canta Ray Lamontagne, e basta.
Se il primo disco poteva sorprendere,
Till The Sun Turns Black (Sino a che il sole diventa scuro) conferma la vena dell'autore e la sua raggiunta maturità. Ci sono sempre elementi folk, vaghi punti contatto con Morrison (
Empty, Astral Weeks era), ma la sua personalità è indubbia e la solidità della sua proposta altrettanto. Lamontagne sa scrivere, come dimostrano i titoli già citati oppure la turgida
Gone Away From Me o la complessa
Within You, che chiude il cerchio con una base orchestrale più ampia rispetto alla canzone iniziale (
Be Here Now).
Se vogliamo anche l'inizio di Barfly richiama Morrison (che rimane il termine di paragone più costante con la sua musica), ma poi quando Lamontagne comincia a cantare, la canzone diventa solo sua. Con musicisti di valore quali Rachael Yamagata (seconda voce in Barfly), Jane Scarpantoni. John Medeski, Michael Blake e l'attento lavoro ai suoni di Ethan Johns, Lamontagne ha saputo mantenere la qualità dell'esordio, allargando la sua proposta musicale.
Till The Sun Turns Black è un album intenso e profondo, richiede pazienza ed attenzione, e cresce lentamente, ascolto dopo ascolto.