POVERTY NECK HILLBILLIES (Poverty Neck Hillbillies)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  15/10/2006
    

Una band grezza come la roccia. I Poverty Neck Hillbillies sono un settetto di rudi countrymen, provengono dalla working class dell'area di Pittsburgh e, invece di fare rock duro, eseguono del country rock elettrico, carico, potente. Chris Abbondanza (Abby per gli amici) Ryan Lucotch, Dave Cramer, Bob Crafton, Chris Highbee, David Guthrie e Jeff Volek formano la country band più rock che c'è in questo momento in Usa. Vibranti nel suono, forti nella voce, Poverty Neck Hillbillies sono per il country quello che gli Iron City Houserockers (la vecchia band di Joe Grushecky) erano per il rock. Sono assieme dalla fine del 2000 ed hanno già inciso un disco, pubblicato in proprio, Hillbilly State Of Mind, che ha venduto più di 30.000 copie.
Questo secondo lavoro, prodotto da Bob Corbin, è sicuramente più solido, ha radici rock più decise e, nella prima tiratura, contiene un DVD dal vivo che mostra la vitalità della band. Poverty Neck hanno nella voce di Abby uno dei punti di forza, ben sostenuta da un ritmica solida, dal violino di Chris Highbee e dalla chitarra di Bobby Crafton. Bob Corbin è anche l'autore della maggior parte delle canzoni, il resto è farina della band, con una sola cover (Kinda Cool, Ain't It, scritta da Chris Cagle). The Night That Changed My Life inizia potente, con la chitarra in evidenza, poi la voce di Abby crea il motivo: una classica truck driver song, adatta da suonare mentre si guida lungo le immense autostrade americane.
E' un pò il leit motif del disco che contiene dieci canzoni adatte ai camionisti o ai fan della Harley Davidson: quel country rude e vigoroso che si fischietta dopo un solo ascolto, ma che non è banale.
The Hillbilly Way segna la strada, Heaven Help mischia un pizzico di gospel, One Night in New Orleans inizia elettrica, ma poi la fisarmonica smorza i toni e Abbondanza canta con voce espressiva. Le chitarre elettriche si mischiano bene con fisarmonica e violino, le ballate sono solide e, sino alle conclusive Mr Right Now e Born To Be Free, il disco si ascolta tutto d'un fiato. Niente di nuovo, niente di originale, ma basta e avanza per ascoltare del sano country elettrico, sicuramente vigoroso. Se amate il country elettrico, quello venato di southern rock, dai toni ruvidi: i Poverty Neck Hillbillies sono la vostra band. E, dal vivo, sono ancora più tosti.