JEFF DERNLAN (Broadmoor)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  28/09/2006
    

Canzoni leggere, che ci accarezzano come la pioggia di fine estate. E non è per cogliere umori climatici di stagione nella manciata di songs che casualmente può capitarci di ascoltare, ma davvero questi pezzi di Jeff Dernlan nel disco che abbiamo tra le mani da recensire scrosciano come goccioline d'acqua su di un auto che viaggia, e più che andarsene, ritorna. Perché poi, queste rock-ballads assemblate alla meglio nel presente lavoro, non possono che gustarsi sulla lunga strada verso casa, nostalgiche come sono e dalla voce condita talora delle giuste asperità. Jeff Dernlan, chitarra e voce, suona con una backing band chiamata The Uninsurables, e il suo secondo album dopo il debutto Lost in the Fray, arriva proprio con questo Broadmoor prodotto in maniera indipendente.
Il cantautore di Philadelphia aggiunge così un'interessante performance registrata in studio in presa diretta, nella vena artistica dell'alternative-country, costruendo un tessuto sonoro modulato sulla sua voce roca a far da particolarità per questo roots-rock poi non così originale, ma nello spirito giusto. Un certo comporre che si distingue nella lenta Far From Home accentuando le sfumature vocali del band leader, cui si assommano la bella pedal steel di Steve Byam, produttore del cd insieme a Dernlan, e l'organo di Randy Leago sullo sfondo.
Nella scia romantica della precedente emerge quindi I'll Be With You, dai toni crepuscolari e un'interpretazione a volte un po' forzata nel rendere l'espressività di una ballad solitaria, dai silenzi complementari alle corde vibranti nel motivo principale arpeggiato all'acustica. Ci sovviene del buon rock'n'roll grezzo e minimale quando retrocediamo all'ascolto della quarta Next Time Through, dove il cantato di Dernlan funge più che mai all'intento di un pezzo che si lascia andare, con le backing vocals di Pete Donnelly e Todd Barneson, un pianistico battito sui tasti ancor di Randy Leago e la distorsione delle chitarre che si integra alla ritmica pulsante degli Uninsurables, Andy Chilton al basso e Shannon Pollard alla batteria.
Da notare il brano Passage che in chiusura, adotta infine un gioco percussivo e psichedelico nello stile (Wayne Hutchinson alla percussioni) e porta, con la sopraccitata Next Time Through, la restante dose di mordente che complessivamente mancava.