BOBBY EARL SMITH (Rear View Mirror)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  31/01/2004
    

Cantante, autore, musicista, produttore, manager, booking agent, avvocato: questi sono solo alcuni dei termini per descrivere Bobby Earl Smith. Bobby Earl è uno di campagna, infatti è nato a San Angelo, Texas, vicino al Rio Concho, giusto a mezza strada tra Lubbock e Austin.
Ha cominciato a suonare sin dagli anni sessanta, in alcune band di rock n' roll. Nel 1972 si è unito a Marcia Ball ed a John Reed ed ha formato Freda & The Firedogs, una seminale band country hippie di Austin. Freda & Firedogs sono stati il gruppo che ha dato il là al movimento country rock ad Austin: hanno ricevuto un'offerta principesca da Jerry Wexler, il noto produttore dell' Atlantic che, proprio all'inizio dei settanta, aveva fatto firmare per la sua etichetta Willie Nelson & Doug Sahm. Putroppo la band si è sciolta nel '74, con solo un indie album alle spalle: Bobby Earl era lo scrittore principale della band. Smith allora si è messo a fare il manager ed ha guidato, per un certo periodo, il violinista Alvin Crow.
Poi ha stretto una partnership con l'amico Joe Gracey dove, nello studio di Joe, hanno registrato gente del calibro di Stevie Ray Vaughan, Alvin Crow, Lou Ann Barton, Kimmie Rhodes. Negli anni ottanta ha formato una band con la Rhodes e Gracey, Kimmie Rhodes and the Jackalope Brothers ed hanno anche inciso un disco. Bobby Earl aveva già inciso a suo nome con Gracey nei settanta: Dry Creek Inn il nome del disco, ormai da tempo introvabile.
Poi il nostro ha suonato con Jimmie Dale Gilmore, Butch Hancock ed ha fatto il promoter per Gary P Nunn. Due anni fa Joe Gracey e Bobby Earl hanno avuto l'idea di registrare un nuovo disco e di celebrare la musica di Austin e la propria carriera. Quel disco è ora tra le nostre mani ed è bell'esempio di pura musica texana, suonata in modo caldo, con ospiti importanti.
Infatti, tanto per dimostratre che Bobby Earl non è un signor nessuno, nel suo disco appaiono musicisti come Flaco Jimenez, Jimmie Dale Gilmore, Johnny Gimble, Marcia Ball, Khimmie Rhodes, John Reed, Floyd Domino, Freddie Krc, Caspar Rawls e molti altri. Un disco decisamente godibile, sospeso tra Texas e Messico, un disco di confine. Bobby ha una voce pacata, non particolarmente espressiva, ma comunque adatta alle canzoni che interpreta, il resto lo fanno il talento dei suoi amici e la sua valenza di scrittore. Infatti ascoltando l'album riscopriamo brani che abbiamo amato moltissimo in passato, come la splendida Contrabandistas, Donde Esta La Cerveza ?, I'm Walking the Dog, Cold Wind.
Ascoltando questo disco riincontriamo vecchi amici persi per strada e ritroviamo ricordi sepolti dal tempo: canzoni come Place in My Heart sono un contenitore di emozioni e di memorie. Walking The Dog rievoca gli anni settanta, grazie anche al suono nitido del dobro, mentre il violino di Gimble passeggia nel brano. Come non ricordarsi di Contrabandistas (l'ha fatta anche Willie Nelson), una delle prime canzoni che hanno unito Texas e Messico e che hanno creato il marchio Tex Mex: ballata struggente, legata alla memoria del passato, viene riletta da Bobby Eral con nostalgia e molto cuore. Il valzerone Yellow Flowers è decisamente texano, mentre l'inconfondibile voce di Jimmie Dale Gilmore marchia a fondo la dolce Cool Wind, una canzone dai forti sapori western.
Il country texano viene a galla nelle terse Rock Your Baby to Sleep e Rear View Mirror: quest'ultima è lo specchio dello stile di Smith, fluida composizione country in cui gli strumenti sono usati in maniera semplice e le voci si sovrappongono con grazia. Flaco ha il suo momento di gloria nella spiritosa Donde Esta la Cerveza?, un tour de force per la sua fisa. Ma Bobby ha il raro dono di scrivere canzoni con lo spirito dei pionieri, con il suono del west nelle vene, come dimostrano Colorado River Blues ed il country gospel May The Lord Watch Over You.