EDDIE SPAGHETTI (Old No.2)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  26/03/2006
    

Old No. 2 è il disco ideale per chi è disposto a spendere qualche euro per ascoltarsi una manciata di cover ben fatte. Eddie Spaghetti bissa il tentativo di The Sauce scegliendo una copertina ancora una volta discutibile, ma con una raccolta di brani eseguiti ad arte. Di fatto anche l'etichetta che lo pubblica, la Middle Finger (Mid-Fi è l'abbreviazione anti-censura), ha un nome singolare e provocatorio: dal leader dei Supersuckers non ci si potrebbe aspettare altro. A differenza dell'usuale rock and roll sporco di country-punk che il buon Eddie (assieme alla sua cricca di musicisti "grossolani") è solito propinarci, con Old No.2 il nostro si concentra ora sul repertorio altrui, arricchendo la raccolta con alcuni brani originali e di spessore.
Presentandosi in toni più contenuti, Eddie decide di aprire il suo secondo lavoro da solista con Tonight I'll Be Staying Here With You di Dylan (Nashville Skyline, del 1969): il brano è eseguito in maniera egregia e rispettosa, con voce posata. A seguire ecco due tracce che portano la sua firma: All Alone e Some People Say (ballata semplice, desolata e nostalgica), nelle quali sembra rivivere il country migliore di Jason Reed, acustico e sostenuto dalla steel-guitar. Without Love (di Nick Lowe) è un puro brano country, mentre Carry Me Home (degli AC/DC) è proposta in versione notturna e country-noir, a rievocare un certo Bocephus King.
In successione, è il momento della divertente e pimpante Hey Sexy, composizione di Jerry Leiber e Mike Stoller con più di quarant'anni di storia alle spalle. I Don't Wanna Know (il video può essere visto tramite Allmusic.com) e Here We Go (altro forte riferimento a Jason Reed, anche nella voce) anticipano la rinomata I Don't Wanna Grow Up di Tom Waits, riproposta in tono sincopato ed elettro-acustica (sebbene la chitarra elettrica si percepisca a fondo soltanto in qualche assolo). Se potessi scegliere, il disco si chiuderebbe con Everywhere I Go di Willy Nelson, ballata romantica lontanamente influenzata dalla musica Mariachi.
In concreto invece Old No. 2 termina con Sick As A Dog: il brano degli Aerosmith è rifatto in maniera oscena da un certo Quattro, gruppo sino ad ora ignorato dal sottoscritto ma della cui conoscenza avrei fatto sinceramente a meno: è a loro che Eddie presta una base rock. Detto in tutta sincerità, la canzone è insostenibile e rischia di mettere in discussione la qualità stessa di Old No. 2.