KRIS KRISTOFFERSON (Live from Austin, TX) CD-DVD
Discografia border=Pelle

  

  Recensione del  26/07/2006
    

Per commentare cd/dvd come questo non c'è bisogno di grandi giri di parole: basterebbe dirvi "fatelo vostro e alzate il volume ogni volta che lo infilate nel vostro stereo"; non ci sarebbe bisogno di altri consigli, di altri ragionamenti o ricette... Ancora una volta dobbiamo rivolgere una lode alla encomiabile New West per l'opera di divulgazione attuata con questa serie dedicata alla mitica trasmissione Live from Austin by "Austin City Limits".
Quello che appare certo è che questo cd/dvd è sicuramente un gioiello della serie, una splendida processione che comprende gente come Johnny Cash, Victoria Williams, Willie Nelson, Son Volt, Texas Tornados, John Hiatt, Waylon Jennings, Flatlanders, Sir Douglas, Dwight Yoakam, Merle Haggard and many others. Kris Kristofferson è nato il 22 giugno 1936 a Brownsville (Texas), segno zodiacale: cancro, una vita vissuta senza concessioni o abbuoni per nessuno, prestando sempre fede ai propri convincimenti, schierandosi sempre dalla parte degli emarginati e degli sconfitti dal miraggio americano, sempre contro lo sfruttamento, le guerre e l'establishment.
Lui è uno con le palle, uno che non delude mai; insomma: è uno onesto. Inizia a farsi un nome come autore nel settanta con la pubblicazione di Kristofferson (Monument 1970, ripubblicato subito dopo su Columbia con nuova copertina e nuovo titolo Me and Bobby McGee e ristampato circa quattro o cinque anni fa con quattro inediti), è un disco seminale che ha suscitato autorevoli consensi e dal quale parecchi colleghi hanno attinto a piene mani. All'attività di songwriter abbina anche quella più remunerativa di attore (Per cento chili di droga, Pat Garret & Billy The Kid, Voglio la testa di Garcia, Convoy, Alice non abita più qui, È nata una stella, Cancelli del cielo... ecc); la sua discografia è comunque parsimoniosa, ma di buona qualità, lui incide dischi quando ne ha voglia o ha qualcosa da dire e se il recentissimo "
This Old Road" centra l'eccellenza dobbiamo aver presente che anche ultimi lavori come Austin Sessions (1999), Third World Warrior (1990) o il ruspante Live Broken Freedom Song (2003) si mantengono sempre su livelli molto alti. Non dimentichiamoci poi dei dischi usciti sotto l'emblema Highwaymen in coabitazione con Johnny Cash, Waylon Jennings & Willie Nelson e di cui auspico esca presto un capitolo per la collana "live in Austin".
Quello che stiamo esaminando è un happening solido, caldo & asciutto, con tutti i classici sugli scudi... veramente eccellente; l'amico è circondato da un cast di buonissimi musicisti: Stephen Bruton (guitars), Glen Clark (tastiere, armonica), Sammy Creason (drums), Donnie Fritts (keyboards), Tommy McClure (bass) e Billy Swan (acoustic guitar) e Star Crossed è una bella partenza a cui fa seguito una brillante You Show Me Your, bello l'intervento del piano, il nostro antieroe è in gran forma, imbraccia la dodici corde e la canzone scorre placida come un fiume in un pomeriggio d'estate. Help Me Make It Through The Night è un bel classico tra i classici interpretato da mille altri briganti; la scintillante Me & Bobby McGee non ha bisogno di commenti, ci viene qui consegnata con un andamento pimpante e risoluto e l'armonica di Clark che proietta faville.
Darby's Castle è alquanto intensa, Casey's Last Ride è splendida, piena di pathos & tensione, abrasiva e carezzevole contemporaneamente. Nobody Loves Anybody Anymore è suggestiva con i suoi bei impasti vocali, le chitarre acustiche, una stringa d'armonica e il mandolino di Bruton. The Pilgrim, Sunday Comin' Comin' Down, Silver Tounged Devil e la brillante Smile At Me Again fanno la loro bella figura; For The Good Times è crepuscolare mentre Loving Her Was Easier è come un girotondo d'aurora sovrapposto a estensioni rilucenti. Chiude il tutto la sacrale Why Me, sapori trascendentali e applausi più che meritati.