Primo disco dal vivo per
Steve Wynn, almeno per quanto riguarda la sua carriera da solista. Non ha perso l'energia Steve, suona ancora in modo fiammeggiante dopo tutti questi anni on the road. Mi ricordo le cavalcate chitarristiche ai tempi dei Dream Syndicate e, dopo la separazione, nelle sue varie esibizioni da solista. Ma questa formazione (Wynn, chitarra e voce, Linda Pitmon, batteria e voce, Jason Victor, chitarra e voce ed Eric Van Loo, basso e voce), altrimenti conosciuta come
Miracle 3, mi sembra molto affiatata.
Un suono essenzialmente chitarristico, speziato di acido e psichedelia, con lunghe cavalcate strumentali e melodie di stampo classico: Wynn domina con la sua voce chiara e diretta e la chitarra sporca ed energica, mentre la band segue in modo vibrante. Non ci sono ripensamenti o momenti di stanca, ma solo un suono essenziale, un torrente di chitarre, che suona duro per cento minuti e che non molla mai il colpo. Nella sua ormai più che ventennale carriera, Wynn ha attraversato il paisley underground, il rock, la musica d'autore, sempre rimanendo in piedi, ben saldo al comando della sua ciurma.
Non è certo facile, sopratutto in un ambito musicale, mantenersi vergini ed incontaminati, ma Steve ce l'ha fatta e continua a lavorare ai margini del grande business discografico e si accontenta di questa situazione non sempre agevole.
Live Tick, che segue a pochi mesi di distanza il non trascendentale
Tick Tick Tick, è un album live dal suono elettrico e pulsante, che riprende temi cari alla musica di Steve mischiandoli con covers d'autore.
La dylaniana
Blind Willie Mc Tell, da sempre un classico nelle sue esibizioni, apre subito le danze, dopo l'intro potente di
Death Valley Rain, poi la band si assesta e Steve si scatena eseguendo, una dopo l'altra
Bruises, Southern California Line, What Comes After, California Style, It's Your Secret, Wired, sino alla chiusura della prima parte con le devastanti versioni di
Nothing But The Shell, That's What You Always Say e Amphetamine.
Il secondo Cd contiene una serie di brani, cominciando con
No Tomorrow e proseguendo con
When The Curtains Falls, 500 Girl Mornings, sino all'apoteosi finale di
The Days of Wine and Roses e di una possente versione tutta chitarre all'acido di
John Coltrane Stereo Blues, che arriva quasi al quarto d'ora.
Ps: II DVD contiene il medesimo concerto e viene regalato. L'album viene presentato in una Confezione digipak accattivante che si apre a stella.