BOTTLE ROCKETS (Zoysia)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  26/07/2006
    

Come era stato annunciato in coda al recente disco dal vivo, Zoysia è tutto concentrato sulle chitarre dei Bottle Rockets con pochissime altre variazioni. Prodotto da Jeff Powell (già alle prese con Alex Chilton e gli Afghan Whigs) negli Ardent Studios di Memphis senza aggiunte o rifiniture particolari, per tre quarti è proprio lo stesso sound rustico, elettrico e sporco che abbiamo sentito con In Heilbronn/Germany. July 17, 2005 e si condensa in canzoni dove le chitarre sono padrone assolute.
Ciò non vuole dire che Zoysia abbia un'unica direzione perché i rinnovati Bottle Rockets si concedono anche un paio di momenti meno incendiari e qualche raffinatezza, che, pur non cambiando la sostanza di un rock'n'roll record a tutto tondo, offrono una sfumatura in più del solito. Qualche indicazione su un possibile futuro viene da I Quit, un grande brano soulful, con un groove sensuale e le background vocals al femminile che ricordano persino certe avventure sonore dei Black Crowes. Una splendida canzone. Anche Align Yourself, sorretta da un riff di chitarre acustiche, da un sottofondo di percussioni e dalla voce filtrata, suggerisce direzioni inedite, volendo nel senso più sperimentale degli ultimi Wilco.
Non del tutto nuove sono le varianti country & western di Blind, Feeling Down, (dove la chitarra sembra una pedal steel) e l'acustica Where I'm From. Il resto è puro rock'n'roll, tra l'idea di canzone dei Creedence, il suono dei Crazy Horse e qualche puntata southern in un gran turbinio di chitarre. Salvo Happy Anniversary, una di quelle ballate malinconiche su cui i Bottle Rockets hanno scritto una carriera, è un fuoco di fila incessante: Better Than Broken e Mountain To Climb sono dei rulli compressori, Middle Man puzza di Lynyrd Skynyrd ed è un gran sentire e in Suffering Servant, tra un riff e l'altro, spunta un bell'organo.
Sembra quasi che, scesi dal palco di Heilbronn, i Bottle Rockets si siano infilati negli Ardent Studios senza aver colto la differenza e suonando con la stessa foga, facendo fatica a fermarsi anche una volta arrivati in fondo al disco.
In effetti, Zoysia è un finale devastante con le chitarre lancinanti e psichedeliche che a tratti richiamano Like A Hurricane. È naturale perché Neil Young con i Crazy Horse è il modello più importante per i Bottle Rockets che però alla luce tanto di In Heilbronn/Germany. July 17, 2005 quanto di Zoysia (nonché di una carriera ormai ventennale) hanno una solidissima personalità, fatta di coerenza, onestà, tante chitarre e uno spirito che più rock'n'roll di così non si può.