RAINRAVENS (One Last Saturday Night)
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  Recensione del  31/01/2004
    

Il Texas e Austin in particolare sono sicuramente una delle zone più musicalmente vive degli interi Stati Uniti, e i Rainravens sono una delle band più interessanti, uscite in questi ultimi tempi dalla scena della città. Il gruppo nasce nel '94, quando Andy Van Dyke, cantante e chitarrista con una carriera solista alle spalle, incontra il chitarrista David Ducharme-Jones e con Dave Evertson al basso ed il veterano Herb Belofsky alla batteria, decidono di formare i Rainravens.
L'esordio omonimo del '95 riceve buoni consensi a livello locale e nazionale, ma è soprattutto in Europa che la band riesce a farsi spazio, dove trova un contratto con l'etichetta tedesca Blue Rose, la quale pubblica quel disco e tutti quelli che seguiranno (4 finora). Gli inizi sono duri per tutti e così fuori Ducharme-Jones e Evertson, e dentro Brad Dienstbier al basso e Storm Rhode IV alla chitarra solista, per l'incisione del nuovo One last Saturday night, di cui Van Dyke cura la parte compositiva e Belofsky la produzione. Con in mente vere e proprie leggende come i Byrds, i Flying Burrito Bros, i primi Jayhawks e buona parte del cantautorato texano, da Hancock a Prine, a Van Zandt, i Rainravens proprongono un fresco country rock dalla base essenzialmente acustica, dal quale traspaiono sfumature folk e nel quale spiccano gli inserti elettrici della slide guitar di Gurf Morlix, ospite d'eccezione.
Tenui ballate acustiche e brani dall'ossatura elettrica e vigorosa rendono One last saturday night un disco di alternative country in misurato equilibrio tra modernità e tradizione. La voce di Van Dyke sembra aver assorbito la giusta dose di whiskey e sigarette, sviluppando una tonalità rauca e malinconica adatta ad interpretare i testi, da cui traspaiono immagini e figure, che popolano un mondo periferico e solitario, smarrite in un deserto pieno di dune, nel vento, lungo un'autostrada o in un bar a tarda notte.
Il talento di un chitarrista come Morlix risulta decisivo nella riuscita dell'album, pennellando asciutti accordi di slide nella titletrack, splendida ballata dalla ritmica rallentata, a cui il canto e la chitarra conferiscono umori notturni e malinconici. One last Saturday night presenta atmosfere eteroge: dal blues elettrico di Zapruder blues e Diamond diamond bar, da Just the rain, una melodica ballata nello stile di John Prine, al country campagnolo di Wrap your arms around me, fresca e divertente, alle sonorità roots del country rock Traveling heavy e Euerything (but money).
I Rainravens mostrano anche una certa raffinatezza con Love to burn, un brano notturno e jazzato, incentrato sulla voce di Van Dyke accompagnata dal piano e da un soffuso contorno ritmico. Alternando momenti di radiosa energia a episodi di intima riflessione, i Rainravens mettono a punto una prova che convince e coinvolge.