STEVE TENPENNY BAND (Live from Texas)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  02/06/2006
    

Quando era ragazzo Steve era solito andare in giro con lo zio. Suo zio aveva un camioncino e sul camioncino c'era una sola cassetta, una sola. Una cassetta di Ernest Tubb. In un primo tempo il giovane Steve aveva rifiutato di ascoltare quella roba ma, dopo tre ore di full immersion, stava già cantando assieme allo zio. E, verso sera, quando era ora di rientrare a casa, non ne poteva più di salire sul camioncino per potere risentire quella cassetta. Diventato grande e comprata una chitarra, Steve si è gettato nella musica ed ha trovato definitivamente la sua via quando un amico gli ha regalato Copperhead Road di Steve Earle e poi lo ha introdotto a Jack Ingram ed ai Reckless Kelly. Steve si è costruito uno stile ed ha esordito lo scorso anno con l'ottimo Westbound Sun.
E, solo pochi mesi dopo, eccolo riapparire e con un disco dal vivo. Presto, direte voi, troppo presto? No, perché in Texas la musica Live è come il cibo, essenziale ed estremamente facile da trovare. Tenpenny si è fatto un fondo mica da ridere, suonando duecento date l'anno, senza avere un disco fuori, dal duemila in poi. Ora, pur essendo un signor nessuno fuori dal Texas, si è fatto un nome a livello locale e si può permettere di pubblicare già un disco dal vivo. Ingram ne ha quattro di album Live, e tutti i gruppi ed i cantanti, country o rock, texani ne hanno almeno uno o due sul mercato. E Live From Texas mostra che Steve e la sua band non solo hanno un seguito, ma anche un sound solido e grintoso, e sanno fare ottima musica. Oltre a Steve, voce, chitarre elettriche ed acustiche, nella band troviamo Jesse Fritz, chitarra solista e mandolino, James Willis, basso, Luke Ayres, batteria. Un suono vicino allo Steve Earle anni ottanta, tra rock e country, rinvigorito da solide ballate elettriche.
Steve non nasconde le sue radici e propone un tributo a Billy Joe Shaver (dove esegue i classici I Been to Georgia on a Fast Train e Black Rose) poi rilegge in modo incredibile (in a texan country way e con un ritmo frenetico) Mrs Robinson di Paul Simon. Il resto è farina del suo sacco: ballate dure, venate di country, rinvigorite da una solida sezione ritmica e dalle schitarrate di Fritz. Ballate che rispondono ai titoli di Star Crossed Lover, Dixieland High, Westbound Sun, Train to Nowhere, San Antone. Canzoni con il Texas nel pentagramma ed il sangue che pompa nelle note: canzoni vive, veraci, che urlano la propria libertà e che chiedono solo di essere suonate ad alto volume per lasciare libero spazio alla creatività ed al feeling del loro autore.
Non c'è un attimo di pausa (il Cd dura esattamente 80 minuti) ed il nostro propone anche canzoni nuove (I'm Gone, dura, In Between, più light) e finisce con Mexico e Angel (cantate in coppia con Kina Lankford) e due suoi instant classics: Good Beer and Good Buddies e Texas Girl. Ruspante come Pat Green, vigoroso come Jack Ingram, Steve Tenpenny è il country rocker più vitale in questo momento in Texas.