WILLIE MACK (Average Guy)
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  Recensione del  26/05/2006
    

Il nome di Willie Mack i più attenti l'avranno notato scorrendo i credits di molti album incisi a Nashville. Willie Mack è infatti un dotato compositore che ha dalla sua la capacità innata di scrivere country songs semplici ed efficaci. Willie è originario di Chico, Texas, 850 anime due ore a ovest di Dallas, dove è cresciuto in un ranch a stretto contatto con la più classica vita da cowboy. Dopo l'high school decide di trasferirsi a Nashville (comunque un punto di riferimento per molti altri artisti texani che vanno a incidere lì i loro dischi) dove frequenta la Belmont University.
La sua grande passione per la country music lo mette in contatto con autori che gli permettono di sviluppare le sue capacità come autore. L'amore per la terra texana lo riporta spesso in Texas dove ora mantiene la sua base operativa e, sebbene l'album sia inciso ai Quad Studios e ai Sound Emporium, due tra i più noti recording studios di Music City, "Average Guy" è un lavoro che profuma fortemente di Lone Star State. Steve Earle, Dwight Yoakam, Bruce Springsteen, Merle Haggard e il new breed texano figurano tra le maggiori influenze di Willie Mack che ci propone un country'n'roll di sicuro effetto.
Nelle charts texane sta avendo un buon riscontro l'introduttiva "We All Can't Be From Texas", perfetto veicolo per la musicalità del Nostro, ma è tutto il disco a risultare convincente tra ballate introspettive e influenze più rock.
Tra queste ultime "I Love Driving" è spensierata e radio friendly, "Too Country" ricorda il miglior Chris Ledoux, "Working On Ten" è un country rock trascinante che figura anche nel recente "One Good Friend", debutto di George Canyon, "On Again Off Again" è più ordinaria ma comunque piacevole. "55", "Why Does Jesus", "What A Difference A Day Makes" e "Legends With Vinyl Souls" (con parecchie assonanze con Roger Creager) sono invece ballate di eccellente fattura, quadretti di vita comune in cui i protagonisti affrontano sogni, speranze, delusioni in modo intenso e accorato. Perfettamente bilanciato e interpretato con passione, "Average Guy" merita la vostra attenzione e rappresenta un modo per conoscere un musicista sensibile e interessante.