Lo scorso anno Wade Bowen & West 84 avevano esordito con un buon album intitolato "
Just For Fun" che aveva mostrato una band dalle ottime prospettive. Il gruppo di Lubbock, Texas ci aveva regalato un sound corposo e ricco di entusiasmo che aveva colpito nel segno. A distanza di circa un anno la line-up si è assestata (ora i West 84 sono un quartetto) e il loro leader, Wade Bowen, ha ulteriormente preso in mano le redini della band tanto da risultare il personaggio cardine sul quale ruota tutto il suono. Tutto questo, unito ad una indubbia maturazione, fa si che il loro secondo disco, "
Try Not To Listen", sia un bellissimo esempio di Texas country music.
Alex Leipsitz è ancora dietro alla consolle in veste di produttore e c'è da dire che il suo lavoro è estremamente valido, a dimostrazione di una maggiore attenzione negli arrangiamenti rispetto a "Just For Fun". "
Try Not To Listen" è inciso stranamente al di fuori dei confini texani a Hendersonville, Tennessee, ma le ispirazioni musicali e liriche sono quelle care ai musicisti del Lone Star State. Il disco è privo di cadute di tono e tutto il suo svolgimento è pressochè perfetto, grazie ad una ottima scelta del materiale e ad una piacevolissima alternanza di brani lenti e veloci.
I miei preferiti (ma sono solo gusti personali) sono "
Prove It To You", scritta da Wade Bowen e da Chad Kudelka (che è anche il manager dei West 84), "
Why Can't You Love Me", calda ballata firmata da Bowen e Matt Miller (l'altro chitarrista della band) e "
Walking Shoes" di Brandon Rhyder, una canzone di pregevole qualità. Le canzoni di "
Try Not To Listen" godono di un'ottima scelta negli arrangiamenti, il che fa risaltare le melodie, calde e coinvolgenti.
Per esempio "
Things I Could Do" è una grande ballata in cui gli interventi di chitarra acustica e piano si inseriscono splendidamente nel suo contesto melodico. "
Good Time Tonight" (ancora firmata da Wade Bowen che compone 9 dei 12 brani dell'album) è texana al 100%, trascinante grazie anche al bel fiddle di Justin Williamson. "
Please Come To Boston" è proprio il classico di Dave Loggins, qui riproposto giocando sul contrasto tra la delicatezza della melodia e la grinta delle chitarre elettriche nel refrain. Uno dei momenti più intensi dell'album (ed è scelta difficile!) è la lunga "
Man Out Of Myself", tra Robert Earl Keen e Pat Green, nella più limpida tradizione texana.
La canzone che da il titolo all'album è uno scorrevole country rock mentre "
Not Finished Yet" è più southern rock. A chiusura è posta "
Keep Hangin' On", splendida nel suo ritmo indiavolato e che talvolta ricorda (d'altronde i West 84 sono di Lubbock) il mitico Buddy Holly. Se non avete acquistato "
Just For Fun" non potete perdervi questo "
Try Not To Listen",l'album della consacrazione di un'altra grande band texana.