Terzo album per l'eccellente cantautore texano che con questo "
One Of The Ways" prodotto da Bruce Robison si pone come una delle più belle realtà della scena country/folk del Lone Star State. Il trentacinquenne nativo di Crystal City (una piccola comunità tra San Antonio e Laredo), ma residente da alcuni anni a Dallas, ci affascina ancora una volta con una serie di canzoni dalla grande musicalità che meritano assolutamente di essere conosciute. "
One Of The Ways" è stato inciso negli studi personali di Bruce Robison, il Boar's Nest Studio di Austin, TX e si avvale della grande perizia strumentale di una serie di musicisti del calibro di Rafael Gayol e Paul Pearcy alle percussioni, Chris Gage e Rob Gjersoe alle chitarre, Marty Muse e Mike Hardwick alle pedal steel, oltre allo stesso produttore alla chitarra acustica e alle armonie vocali. Il risultato è un suono intenso, affascinante e prettamente acustico sul quale poggia la particolare e calda voce di
Max Stalling.
Non mancano le influenze del border, tipiche per ogni musicista texano, come nelle splendida "
The Pila Song", oppure il classico waltz time di "
From Dancing To A Waltz" ispirata dal grande Don Walser. E'comunque l'approccio musicale di Max Stalling a colpire l'ascoltatore, direttamente influenzato dalla grande tradizione cantautorale texana, da personaggi come Townes Van Zandt, Robert Earl Keen, Lyle Lovett, Guy Clark e Jerry Jeff Walker. Canzoni come la magnifica "
Probably Corsicana", uno dei punti più alti di questo album, "
And It's True", "
Something To See", "
Lay My Burdens Down", "
One Of The Ways" ancora tinta di colorazioni mexican o l'intensa "
Lying Here At 3" sono da segnare come pagine di estrema finezza e poesia, degne dei grandi musicisti citati.
Oltre a consigliare caldamente questo "
One Of The Ways", invito (se non lo avete ancora fatto) a fare vostri gli altri due dischi di Max Stalling, il debutto di "
Comfort In The Curves" del 1997 e "
Wide Afternoon" pubblicato nel 2000 sempre su Blind Nello Records.