ERIC BRENDAN BAND (Windows Down)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  26/05/2006
    

"Well I wasn't born country, but I'll die that way". Con questa frase di Eric Brendan viene espressa tutta la passione per le più sincere radici musicali di un ragazzo cresciuto nella periferia di Houston, Texas con l'ispirazione tratta dalle canzoni di Waylon Jennings, Steve Earle, Guy Clark, John Prine e Robert Earl Keen.
La sua è una strada percorsa da molti giovani di belle speranze che hanno contribuito alla nascita di un movimento che in questi anni ci ha dato enormi soddisfazioni. Le tante serate passate a farsi le ossa nei club di Houston hanno reso solide le basi sulle quali Eric Brendan sta costruendosi un futuro che, a giudicare dall'ascolto di questo debutto intitolato "Windows Down", promette ottimi risultati. Dalle esibizioni acustiche alla formazione di una propria band il passo è stato breve e la possibilità, nel febbraio 2005, di aprire alcune tappe texane di Dierks Bentley ha dato la spinta decisiva per perfezionare un sound di buon impatto e qualità. Jack Saunders (chitarre acustiche ed elettriche, basso e mandolino), Lyndon Parker (armonie vocali), Rick Richards (batteria) e Brady Black (fiddle) sono i partner di Eric Brendan in un lavoro che si pone con naturalezza accanto ai variRandy Rogers Band, Dub Miller e Roger Creager , solo per citare alcuni nomi.
Country music e rock, una miscela assolutamente classica ma proposta con feeling e passione, conquistano al primo ascolto, con l'aiuto di storie coinvolgenti e credibili. "Long Way To Nashville" esprime ancora una volta il rapporto amore/odio che lega i texani all Music City del Tennessee, "Best Advice" è autobiografica e mostra le indubbie doti compositive di Eric Brendan, autore di tutte e dieci le canzoni dell'album. Molto gustose sono anche "Comin' Home" che si apre quasi in sordina (con l'eccellente fiddle di Brady Black) per poi distendersi per diventare uno dei migliori brani del disco, "Down Below", ballata elettrica che idealmente (anche se non stilisticamente) ci porta 'south of the border', "The Soldier" con le sue influenze tra West e Messico e "Relationship 101", una divertente talkin' country song che dal vivo può diventare un vero cavallo di battaglia e che vede la presenza di Dub Miller a duettare. "Windows Down" è un altro album dal Texas da avere.