WILLY DEVILLE (Live in the Lowlands) DVD
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  Recensione del  27/04/2006
    

"Non l'ho mai fatto né per i soldi né per essere famoso e tantomeno per la cocaina ma solo per la passione, per poter salire su un palco ed esprimermi attraverso la musica". Sono le parole con cui Willy De Ville introduce questo dvd, cronaca di un concerto avvenuto al Paradiso di Amsterdam poco tempo fa. Uno show che ricalca l'ultima esibizione italiana a Chiari circa un anno fa quando ad accompagnare un Willy De Ville zoppicante e ripulito c'era una band coi fiocchi costituita dal chitarrista Freddy Koella, dal contrabbassista David Keyes, dal batterista Boris Kinberg, dal tastierista Kenny Margolis e dal coro femminile di Dorene e Yadonna Wise.
Live In The Lowlands è la testimonianza del tour succeduto all'uscita di Crow Jane Alley, un dvd che sintetizza in maniera veritiera l'ultimo De Ville, non più sfolgorante come in passato ma emozionante come sempre, immerso ora in una musica densa e bluesata che in molti momenti sembra più adatta a una cave di jazz che ad una arena rock, contraddistinta dal suono acre delle chitarre (sublime quella di Fred Koella), dal suono acustico del contrabbasso, dalle frequenti escursioni di Margolis con la fisarmonica e dalle coreografie soul-gospel delle coriste.
Un sound fascinoso e ammaliante, venato dai tanti sapori di cui si è alimentata la musica del nostro, il blues innanzitutto che in questo set è predominante, le atmosfere jazz dell'ora tardi e i paludosi ritmi cajun (eloquente la versione di Running Through The Jungle), i tanti rivoli di musica messicana e latina (in particolare Hey Joe, Even While I Sleep, Demasiado Corazon e Spanish Stroll) e il soul, da quello di New York appreso grazie allo scomparso amico e produttore Jack Nitzsche (rammentato con Crow Jane Alley) e qui rappresentato da grandiose versioni di Just Your Friends e Can't Do Without It a quello più classico di Solomon Burke con Cry To Me.
Uno show intenso, con canzoni da favola e arrangiamenti ricchi di sfumature e raffinatezze, l'armonica di Willy e il violino di Koella a dare drammaticità a Just Your Friends, la slide di Willy che affonda in Muddy Waters Rose Out Of The Mississippi Mud e trasforma un brano ala Chuck Berry come Cadillac Walk in una evocazione di Elmore James, la Gibson dorata che graffia maligna in Bacon Fat. E poi la versione melliflua e chicana di Hey Joe, l'inizio cantilenante di Chieva e il finale drammatico e sofferto di Let It Be Me, piegata su sé stessa come fosse una preghiera, la sporchissima Savoir Faire e la grande introduzione chitarristica di Koella in Steady Drivin' Man poi risolta in un tagliente rock-blues di inflessione rollingstoniana.
In mezzo battute (una acida su Dylan) e presentazioni, sigarette e ricordi, occhiate assassine e languori (Slave To Love, Downside Of Town, Crow Jane Alley, Change Of Heart), slide tirate allo spasimo, una voce che oggi sembra migliore di ieri e romanticherie d'altri tempi e d'altri mondi con la fisarmonica di Margolis sempre pronta a rubare un sussurro e una lacrima. Lui, Willy De Ville inquietante più di sempre, coi capelli lunghissimi, il pastrano nero da Capitan Unicino, la camicia bianca e il gilè nero, i pendenti orecchini turchesi: un cantante irresistibile, un musicista di razza, uno showman nato, anche senza eroina e con gli acciacchi di una vita maledetta.
Vita che è raccontata senza veli nella bonus feature del dvd dai musicisti della band e dallo stesso Willy, tagli di interviste che ricostruiscono una carriera e una musica tutte improntate alle emozioni e alle passioni. Live In The Lowlands è uno show di classe con grande musica e una grande band, il miglior documento che si possa avere riguardo alle recenti esibizioni di Willy De Ville.