STONEY LARUE (The Red Dirt Album)
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  Recensione del  18/02/2006
    

Sul numero scorso abbiamo parlato della Mick McClure Band e della figura dello stesso McClure, perno centrale del movimento Red Dirt, gruppo a cui fanno capo una serie di musicisti dell'Oklahoma, ormai trapiantati in Texas. Stoney La Rue è una delle punte di diamante di questo movimento, assieme a gruppi come Cross Canadian Ragweed, Randy Rogers Band, Jason Boland and the Stragglers, Cory Morrow, Bleu Edmondson, Red Dirt Rangers.
Come Mick, anche Stoney ha il senso della melodia ed unisce rock e radici in modo brillante: The Red Dirt Album non è il suo esordio, Stoney ha già un disco alle spalle, Downtown, edito nel 2002, come Stoney LaRue and the Organic Band. Un disco più rock e meno ispirato, un disco giovanile. Ma Red Dirt Album, che dal titolo potrebbe venire anche identificato come manifesto di questo movimento, sempre meno underground e sempre più palpabile, ha forza ed idee e, fatto più importante, una manciata di canzoni solide. Registrato ad Holland in Texas, il disco vede coinvolti solidi turnisti come Jeremy Watkins, Steve Palousek, Jeremy Plato, Scott Evans, Kevin Webb, Cody Canada, Eric Hansen e Mick McClure ed ospiti di riguardo come Bob Childers, Red Dirt Rangers, Tom Skinner, Ray Wylie Hubbard e Brandon Jenkins.
Il suo è classico Texas rock, filtrato con country e robuste dosi di radici, come dimostra l'espressiva Down in Flames, una ballatona elettrica con potenti sventagliate di chitarra ed un ritornello accattivante. Closer to You è più country, viene aperta da una steel guitar, e si sviluppa su un tema melodico forte, reso ancora più apprezzabile dalla voce dell'autore. Rock e country, ma con un tessuto elettrico degno di una rock band, come dimostra la tesa Idabel Blues, mentre Downtown è più rilassata e da una ulteriore conferma della bravura di LaRue nello scrivere canzoni (otto su undici sono sue). Solid Gone sta tra country e blues ed è stata scritta da Stoney in coppia con Ray Wylie Hubbard: una blues ballad con un sound elettrico ed un fiddle che salta da una nota all'altra.
Walk Away è un'altra collaborazione, un sapido rock chitarristico scritto a quattro mani con Cody Canada dei Cross Canadian Ragweed: e di quella band conserva il sound pulsante. Texas Moon è una classica composizione elettrica mentre One Chord Song un country blues elettroacustico. Pur essendo in pratica al primo disco solista, Red Dirt Album non ha sbavature e si gusta da cima a fondo. Il finale regala due covers da ricordare: Bluebird Wine di Rodney Crowell in una versione elettrica, completamente diversa da quella di Emmylou Harris.
Quindi Forever Young di Bob Dylan chiude in modo positivo il CD. Come McClure ci aveva regalato una versione da antologia di Into The Mystic di Van Morrison, La Rue rallenta e rilegge in maniera decisamente più country la splendida ballata dylaniana, facendola apparire sotto una luce rinnovata. Stoney LaRue è un un autore di valore e The Red Dirt Album un biglietto da visita di tutto rispetto ed una ulteriore conferma della validità del Red Dirt Mouviment. A proposito, The Red Dirt Album è prodotto da Mike McClure: la chiusura del cerchio.