JOE GRUSHECKY (Outtakes and Demos 1975-2003)
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  Recensione del  18/02/2006
    

Come indica il titolo questo doppio cd raccoglie le outtakes e i demo di Joe Grushecky in un ampio lasso di tempo, dagli anni in cui era semplicemente il leader e il cantante degli Iron City Houserockers fino alle sue recenti prove soliste con o senza la band. In pratica si va dall'anno in cui la band di Pittsburgh stava ancora cercando un suo sound, siamo nel 1975 e il brano si intitola I Feel Tonight a scarti dell'ultimo True Companion, inciso con i ritrovati Houserockers dopo una infelice pausa solista. In mezzo c'è di tutto, da due versioni di Cracking Under Pressure di inizio anni '80, periodo Blood On The Bricks, che assieme ad American Son e Let The Boy Rock costituiscono l'ultima testimonianza della band originaria, quella in cui Iron City stava ad indicare una sentita origine blue collar e un riferimento alla realtà siderurgica della loro città, a scampoli di Coming Home, uno dei migliori album della discografia di Grushecky (Cigarettes and Gin), dalle outtakes di American Babylon, altro grande album con Springsteen tra i ranghi a una girlssong (Blondy) scritta e registrata nel 1977 sotto l'influenza di Steve Van Zandt.
Il materiale è diviso in due cd: il primo, il più appetibile e interessante, è costituito da quindici tracce elettriche suonate con la band, il secondo include altrettante tracce ma suonate in solitario o con il ridotto aiuto del valente chitarrista Bill Toms, perno con Art Nardini degli Houserockers o col bassista Rick Witkowski. Questa seconda parte è meno brillante e un po' ripetitiva, parliamoci chiaro, Joe Grushecky è un onesto rocker che sull'onda dello stile Springsteen ha costruito canzoni, album e concerti di tutto rispetto ma la prova solista, per sola chitarra e voce, è ardua da praticare se non si ha un songbook di prima qualità e non si è un performer carismatico. Lo possono fare Springsteen, Dylan, Young, Steve Earle e pochi altri, non tutti sono all'altezza per reggere un disco intero.
Grushecky da prova di coraggio e alcune canzoni in versione così parca e spartana si fanno ugualmente ascoltare ma la benevolenza con cui si accetta questo secondo dischetto è motivata soprattutto dal fatto che l'intero double-cd viene venduto al prezzo di un singolo. Al di là di queste considerazioni mercantili, il secondo cd offre una serie di demos registrati come spogli sketch da presentare alla band prima delle lavorazioni di Rock and Real, primo album dopo il breakup degli Iron City Houserockers e di American Babylon. Ci sono poi canzoni "pensate" per il brutto Fingerprints (2001), suo primo album senza una band e una canzone, A Fools Advice, scritta un mese dopo la morte di John Lennon e ispirata dall'amore verso la sua musica.
Non è il solo brano influenzato dai Fab Four del lavoro, anche nel primo cd c'è una bella No One Can Take The Place Of You, una canzone scritta sotto l'effetto delle canzoni dei Beatles ascoltate a ripetizione ma più in generale rimane il rock n'roll la grande ispirazione di Joe Grushecky, sia nella versione Rolling Stones {Close Enough), sia nella versione del Boss (Touch The Rain) e in quella di un rock urbano in cui si riflettono le aspirazioni e le illusioni di tanti giovani nati a ridosso di una realtà operaia poco promettente. Mai troppo scontato o asservito a uno schema, Grushecky dimostra la sua perizia nello scrivere songs non banali, frutto non solo di una passione verso certi miti ma anche testimoni di una curiosità e una sensibilità non standardizzate.
Il suo rock abbraccia tante espressioni, dal quasi folk di Cigarettes and Gin al brioso pub-rock di Blondy e Angels, dove sembra di sentire il primo Graham Parker, dal nervoso punk di Cracking Under Pressure alla romantica e potente Touch The Rain, dagli aromi Faces di Firewater, non per nulla dedicata alla whiskey rebellion alla fiera e creedenciana American Son. C'è un intero mondo rock in questo primo cd di Grushecky, un mondo che va dal pub-rock inglese a Springsteen passando per Bob Seger, Jim Carroll, Rolling Stones, Willie Nile, David Johansen, Del Lords, J.Geils Band e che è ormai ridotto a nostalgia e solo le ristampe e le outtakes lo tengono in vita. Curiosa la retrocopertina del cd con Grushecky fotografato nel cortile del castello di Ferrara allestito per un concerto.