JACK INGRAM (Live Wherever You Are)
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  Recensione del  18/02/2006
    

Jack Ingram è the hardest working man in Texas. Dal 1995 ad oggi ha pubblicato undici album, una buona metà sono dal vivo. E c'è un perché. Ingram dal vivo è una forza della natura. Lo ha dimostrato già nei novanta con Live at Adair's (1996), si è confermato con il disco inciso assieme ai fratelli Robison (Unleashed Live, 2000) e lo ha gridato ai quattro venti pubblicando, uno dopo l'altro, Live at Billy Bob's Texas (2003), Live at Gruene Hall (2004) e Acoustic Motel (acustico, 2005), tutti rigorosamente Live. Ma Live Whenever You Are, che raccoglie registrazioni dal vivo catturate in varie parti del Texas, è quello che chiude il cerchio.
Vitale, pulsante, elettrico, potente, raccoglie, in un'ora di musica, tutto il campionario di Ingram dal vivo. Un suono essenzialmente rock con melodie country, chitarristico, con basso e batteria che pompano e le chitarre (lo stesso Ingram e Jens Pinkernell) che picchiano duro. Le canzoni passano in rassegna le migliori composizioni del nostro. I would, torrida e chitarristica, ma con un ritornello che entra subito in circuito, How Many Days, dall'intro Rollingstoniano, tesa come un filo sospeso.
La folla applaude ed una chitarra alla Keith Richards fende l'aria: ecco Work This Out, metà Steve Earle, metà Jack Ingram, solida come una roccia: come buona parte del repertorio di Jack questa è una canzone che si canta al primo ascolto, perfetta da suonare mentre si guida. Ed il disco (tutto dal vivo tranne la prima e l'ultima canzone) conferma la forza di Jack e della sua band, la vitalità, il suono aggressivo ma mai oltre i limiti del consentito: c'è sempre spazio per la melodia. Notevole la rock version di Only Daddy That'll Walk The Line di Waylon Jennings che Jack rivolta come un calzino e fa diventare un brano rovente, e Goodnight Moon di Shivaree, che mai avrei pensato in questo ambito.
Ma ci sono anche la facilotta Happy Happy (la meno interessante del lotto) e le ben più solide Biloxi (splendida) Barbie Doll (composta a quattro mani con Todd Snider). Aprono e chiudono il disco due brani registrati in studio: Whenever You Are e Love You, in cui possiamo ascoltare la chitarra di Troy Lancaster. Le sue versioni non durano quasi mai meno di quattro minuti, Barbie Doll supera i sei minuti, ci sono anche delle parti strumentali con chitarre e pianoforte che si mischiano, quasi jammano: a conferma che Jack è un rocker che interpreta canzoni country e non un countryman qualunque. Live Whenever You Are è il suo disco live più completo e riuscito. Puro rock and country texano, come avete sentito di rado. Molto di rado.