RAY SCOTT (My Kind of Music)
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  Recensione del  18/02/2006
    

Figlio d'arte, il padre si chiamava Ray Sr., Scott è un debuttante coi fiocchi. Deciso, voce forte, strumentazione elettrica e pulsante, Scott non va tanto per il sottile e si presenta con un disco dal titolo emblematico: My Kind of Music. Il genere di musica, dove Ray fa un chiaro riferimento a Johnny Cash, Waylon Jennings, Kris Kristofferson, è quel country fuorilegge che ha rivitalizzato il genere tra gli anni settanta e gli ottanta. Scott va dritto allo scopo: la strumentazione è secca, elettrica, potente e la voce, forte, grave, quasi come quella di Cash o di Tony Joe White.
E le canzoni, di conseguenza, non sono né sdolcinate né molli, ma hanno la pelle dura, ritmo, feeling e notevole forza. Prima di debuttare, e su major, Ray ha dovuto fare parecchia gavetta, ha suonato a destra ed a manca ed ha scritto canzoni per altri e, visto che è bravo, è arrivato al successo tramite due country-men affermati: Randy Travis (Pray For the Fish) e Clay Walker (A Few Questions). Cresciuto ascoltando il padre, Scott ha poi forgiato il suo suono su Waylon e Willie, Cash e Kristofferson, Merle Haggard e gli altri eroi di una musica che, da un pò di tempo a questa parte (con qualche eccezione) sembrava avere deposto le armi. "
Questi musicisti hanno definito un'epoca della musica country, hanno lasciato su di me una impressione incredibile: la loro musica era forte e fiera, le loro canzoni orgogliose e questi ragazzi hanno saputo vivere la loro musica": con queste parole Scott spiega le sue radici. E Ray non è da meno ed affronta il pubblico con un disco tosto e vibrante, condizionato dalla sua voce grave e dal suono deciso e vigoroso. Le canzoni sono classiche country ballads, ma non ci sono sviolinate né sdolcinature, ma chitarre elettriche, sezione ritmica possente e, talvolta, steel e fiddle a creare l'atmosfera.
Un debutto folgorante che non mi aspettavo: Scott mostra anche una forza ed una sicurezza notevoli, grazie anche al suono che sorregge la sua voce. My kind of Music è servito da turnisti di valore come Dan Dugmore, John Bohlinger, Paul Scholten, Barry Beckett, John Hobbs, Phillip Moore, Michael Rhodes, Pat Buchanan etc. Originario della Carolina del Nord Ray è cresciuto in campagna: aria sana e musica sana. My Kind of Music presenta tredici composizioni elettriche, di puro country marchiato outlaws, con la vocalità di Waylon e Cash e il parlato che richiama sia Kristofferson che Tony Joe White.
Ci sono forti elementi southern nella sua musica (Fly With An Angel) e non mancano le ballads tese come una lama (l'iniziale Gone Either way o la seguente Makin' My Way, che ha un intro degno di Kristofferson), o le country songs fiere (Different Kind of Cowboy, My Kind of Music) o le ballate classiche (Plowboy) Un disco fiero, una voce forte e decisa: un album di vero country, come non sentivo da tempo. His kind of Country: Ray Scott.