Saltgrass è la band di
Max Rollo, un one man band texano, già autore di un disco interessante un paio di anni fa.
Halfway Down ci aveva intrigato e questo nuovo lavoro conferma la vena dell'autore. Infatti Rollo mette tra le sue fonti di ispirazione sia musicisti alternative country come Uncle Tupelo e Steve Earle che rockers inglesi come Teenage Fanclub, senza dimenticare i REM. Quindi una serie di radici abbastanza diversificate che pongono Rollo, più cantautore che rocker, su un piano differente rispetto ai suoi colleghi.
Questa influenze si mettono al servizio di canzoni tristi, introspettive, scure, ma suonate con trasporto, con una strumentazione sempre in bilico tra rock e radici Oltre al nostro, come strumentisti troviamo
Steve Simpson, Jeff Allen, Brian Ledford, Jason Simpson, Hank Sossaman, Chris Nine, George Sheldon e Thomas Moss. Un suono chitarristico talvolta grintoso, ma che viene ammorbidito dall'uso della voce, molto tupeliana, di Rollo e da certe intromissioni di strumenti quali steel guitar, armonica, banjo, mandolino e dobro.
Quindi un suono che si diversifica da quello di molte band apparse in questa rubrica. Certamente Rollo ha cambiato, rispetto al disco d'esordio, in quanto
These Days ha una impronta più elettrica e decisa. Ci sono oasi elettroacustiche come la nostalgica
Lucky Me The View o brani dall'ossatura rock quali
Second Chance, o ballate introspettive come
American Dream.
Il disco sta in bilico tra canzone d'autore e musica alternativa, ma pone in evidenza la bella voce del leader e la sua intelligenza compositva, che riesce a districarsi tra i meandri del suono roots con un prodotto molto diversificato. Ascoltate
Savior, Rusty Saw Blade e Pulling Away e ve ne renderete conto.