EXPLOSIONS IN THE SKY (How Strange, Innocence)
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  Recensione del  18/11/2005
    

Negli ultimi tempi il nome degli Explosions In The Sky ha iniziato a girare con molta più insistenza rispetto al passato. Come i più attenti tra voi sapranno, il merito è da ascriversi alla loro partecipazione nettamente preponderanti i loro brani in confronto a quelli degli altri partecipanti alla colonna sonora del film "Friday Night Lights", pellicola interpretata da Billy Bob Thornton e Tim McGraw, che narra la storia di una squadra di football americano, in una piccola cittadina del Texas.
Insomma, come che sia, viene finalmente tolto dai dischi introvabili il loro disco d'esordio, l'album che aveva preceduto la pubblicazione di Those Who Tell The Truth Shall Die, Those Who Tell The Truth Shall Live Forever del 2001 e Earth Is Not A Cold Dead Place del 2003. La storia degli Explosions In The Sky inizia nella seconda metà del 1999, quando tre ragazzi provenienti da Midland nel Texas - Michael James, Munaf Rayani e Mark T. Smith - sono alla ricerca di un batterista per completare la loro band. Lo trovano in Chris Hrasky, ragazzo originario di Chicago, e nemmeno sette mesi dopo sono in studio - il The Bubble di Austin -dove, in due giorni di session con Stephen T. Hall, mettono insieme le sette canzoni contenute in How Strange, Innocence, l'anelato esordio.
L'album viene pubblicato in forma di CDr nessuna label se ne fa carico e tirato in 300 copie in modo da essere venduto durante i concerti. Ovviamente le poche copie spariscono in brevissimo tempo e poco dopo è un'etichetta locale di Austin a decidere di pubblicarlo, in forma vinilica, un'altra volta limitando le copie a sole 300. Arrivando al dunque, oggi le introvabili copie di How Strange, Innocence, vengono battute su eBay con prezzature che vanno dai 500 dollari per l'LP e 200 per il CDr. E ovvio quindi che, vista pure l'accresciuta popolarità della band, la Temporary Residence Ltd. si sia fatta avanti per approntarne una ristampa.
Impacchettato in un nuovo, bell'artwork ad opera di Esteban Rey e ripulito nel suono, grazie alla nuova masterizzazione curata dal veterano John Golden (tra mille altri, ha lavorato coi Sonic Youth), ora si possono finalmente assaporare le magiche composizioni di quest'album senza spendere cifre folli. E' un suono perfettamente calato negli intarsi chitarristici tipici dell'epoca post-rock quello degli Explosions In The Sky di questo album, dove non si possono fare a meno che trovare rimandi a bands quali i primi Tarentel o come i Mogwai.
Lunghi brani strumentali, ipnotici e riverberanti, dove a volte è una sottile malinconia a farsi avanti, mentre altrove il suono si coagula in spesse coltri chitarristiche dall'intenso sapore catartico, come nella lunga, bellissima Time Stops. L'elemento melodico non viene comunque mai perso per strada e l'ascolto non si fa mai ostico, ma rimane sempre più che piacevole. Pur essendo un disco che anticipa i lidi verso cui la band si muoverà, verso un suono più maturo e personale, How Strange, Innocence finisce comunque per colpire per le capacità che i ragazzi erano già allora in grado di mettere in campo, non suonando per nulla ingenuo o grezzo. Interessante per tutti, obbligatorio per i fan.