SAM BAKER (Mercy)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  18/11/2005
    

Esordio interessante per un nuovo cantautore Sam Baker, from Austin Texas, non è però il classico musicista Texano. È un cantautore molto personale, dotato di una voce asprigna, quasi dylaniana, che parla più che cantare e che si può avvicinare ad autori come Guy Clark, Townes Van Zandt o John Prine. È presto per dire se Mercy avrà un seguito di pari valore o addirittura superiore, è presto per valutare Sam Baker: ma Mercy rimane un esordio bello, profondo, toccante. Voce e pochi strumenti, atmosfere sospese nell'etere, una voce che racconta, una chitarra che segna la canzone: Mercy è questo e poco altro.
Una raccolta di sensazioni, emozioni, storie, racconti personali: Baker è uno storyteller nato e sa unire gioia e malinconia, passione e dolore. Mercy è un album autunnale, triste, solitario e, anche se sono composizioni più country oriented come Change, rimane un esordio di caratura superiore, da cantautore puro. Nella canzone Steel Baker racconta di come è sopravvissuto ad un attentato mentre era su un treno in Perù: molta gente è morta e lui quasi ci ha lasciato la pelle. La sua voce è diventata così proprio in seguito a quell'attentato.
I personaggi che popolano le canzoni di Sam sono mariti che hanno perso la moglie in età avanzata, gente senza fissa dimora, madri rimaste sole: Baker, come già ha fatto Prine, racconta la solitudine, la vita di provincia, i paesini sperduti nel nulla, le strade senza fine.
Poesia e musica. Sam chiede a pieno diritto di entrare nel gotha del cantautorato Usa e già con un solo disco si merita il nostro plauso incondizionato. Mercy è prodotto da Walt Wilkins, altro musicista con le contropalle di cui spesso abbiamo parlato su queste pagine, e si avvale della partecipazione di Jessi Colter (voce in Waves), Kevin Welch, Joy Lynn White, Britt Savage, Stephanie Urbina Jones. La band che lo accompagna si avvale dei servigi di Mike Daly, Ron De LaVega, Mickey Grim, Tim Lorsch e, ovviamente, Walt Wilkins. Le canzoni sono tutte di valore, cominciando dall'iniziale Waves per proseguire con la tenue country ballad Kitchen, Truele, Baseball, Pony, Change, la dolce Angels, la tesa Steel e la conclusiva Mercy.