DWIGHT YOAKAM (Live from Austin) CD/DVD
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  18/11/2005
    

Per la serie ecco qua dall'archivio Austin City Limits un bel Dwight Yoakam d'annata edito nel doppio supporto CD/DVD; una cosa sicuramente inaspettata e ancora una volta dobbiamo ringraziare i tipi della New West per il piacevole regalo. L'Altissimo li benedica e la luce illumini sempre il loro cammino (e chissà quante altre prelibatezze ci riserveranno in futuro). Il concerto in oggetto è stato registrato il 23 ottobre 1988 per la nota trasmissione televisiva texana, quattordici songs, un'ora buona di musica sana & determinata, stimolante & piena di vita.
Inutile nasconderlo: Yoakam è uno dei nostri countryman preferiti e la sua musica é contrassegnata da un taglio personale che la rende riconoscibile tra mille altre; inutile aggiungere altre note al personaggio, tanto lo conoscete già, andiamo pertanto a raccontare di ciò che possiamo trovare all'interno del dvd in oggetto. Il periodo è quello di Buena Noches From Lonely Room, uno dei suoi capolavori, la band che lo circonda è capitanata dal bravo Pete Anderson e gira a mille, sono musicisti rodati e con le palle, depositari di un sound compatto e con nessuna sbavatura; la sezione ritmica è composta da Jeff Donovan alla batteria e Taras Prodaniuk al basso mentre al violino, elemento fondamentale nell'ossatura del sound della band, c'è il valente Scott Joss.
Dwight con i soliti jeans aderentissimi, giubbetto bianco con ricami e l'immancabile Stetson imbraccia una Martin acustica; Guitars, Cadillacs..., arrapante hit della prima ora funge da naturale apripista, la parte del leone la fa però Hillibilly de Luxe, l'album del 1987 del quale possiamo ascoltare ben sette tracce a cominciare da una avvolgente e penetrante Smoke Along The Track e dalla spettacolare Please, Please Baby frizzante come non mai, bello l'assolo della telecaster di Anderson. Home Of The Blues ha un tiro nervoso mentre Little Ways è da annoverarsi tra i suoi brani più rappresentativi con il violino che gira al punto giusto; What I Don't Know (from <Buena Noches..>) è un effervescente mid tempo e da <Guitar, Cadillac> arriva Honky Tonk Man che, come indicato dal titolo, è un disinvolto honky tonk per dance halls indottrinate.
Always Late with Your Kisses è abbastanza gradevole e 1.000 Miles è una di quelle ballads come solo lui sa cantare. Sul più bello Yoakam annuncia una sorpresa e chiama sul palco due amici: Buck Owens (suo mito giovanile e guida spirituale) e il maestro Flaco Jimenez, senza gingillarsi più di tanto dal nuovo album i giovanotti danno vita a una gustosa ed effervescente Streets Of Bakersfield con Dwight e Buck che duettano alla grande, la chitarra di Anderson è scintillante come sempre e la fisa dirama tappeti di note radiose; finito il brano Owens saluta e sgombra il campo mentre Flaco resta ed è quindi la volta della splendida e intensa Buena Noches From Lonely Room, song stellare dalla chiara impronta Tex-Mex, il suono della fisarmonica contrassegna il brano e il pubblico gradisce...
L'impetuosa Little Sister (from <Hillibilly De Luxe>) è un rock'n'roll scatenato alla fine del quale Yoakam & band salutano e lasciano il palco, ma la gente non ci sta e a gran voce chiede i bis. Il nostro eroe torna e sempre dal nuovo (all'epoca) <Buena Noches> ci fa ascoltare la convincente southern ballad I Sang Dixie: solo voce e una chitarra appena accennata. Terminato il pezzo richiama il gruppo e, presentata la band, chiude il tutto con una scatenata e trascinante This Drinkin' Will Kill Me, una specie di eccitante bluegrass rock al fulmicotone con un Pete Anderson che sprigiona lampi & faville. Un concerto stimolante (ma su questo non avevamo certo dubbi) e un documento prezioso che non deve mancare nella vostra [e nella mia] collezione.