JOHNNY CASH (The Legend)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  28/10/2005
    

Un box retrospettivo per coprire cinquanta anni di carriera. 50 anni di registrazioni in studio, 1955-2005. The Legend: giustamente, la leggenda. Cash, che con gli ultimi anni di carriera si è conquistato un culto che, sommato alla popolarità immensa di cui ha sempre goduto, lo ha fatto diventare un musicista unico al di sopra di tutti, una leggenda. Gli U2 sono andati a cercarlo, Rick Rubin lo ha fatto rinascere, ma la sua voce e la sua musica vanno ben oltre queste mere considerazioni. Cash è, rimane e rimarrà per sempre, una figura centrale della musica mondiale, non solo Americana.
E questo box quadruplo lo testimonia in modo fiero ed inequivocabile. The Legend ci presenta la nascita, la crescita e l'evoluzione dell'uomo in nero, prima della cura Rubin e, ascoltandolo tutto d'un fiato ci si rende conto (almeno per coloro che lo hanno conosciuto in fine carriera), di quanto era grande. Una voce splendida, forte e profonda, arrangiamenti scarni e diretti e, cosa più importante, una scelta di canzoni a dire poco formidabile.
Cash era un grande autore ed ha scritto una serie notevole di classici, ma era anche un interprete straordinario, tanto che alcune canzoni sono diventate dei classici nella sua interpretazione. Prendete, per fare un esempio, Highway Patrolman di Springsteen, non me ne vogliano i fans del Boss, ma Cash supera di gran lunga l'autore. Era un interprete nato, sapeva modellare a sua forma e misura ogni canzone, ed ha dato la fama a musicisti ed autori, rendendo famose le loro canzoni (Kristofferson con Sunday Morning Comin Down, Shel Silverstein con A Boy Named Sue, Peter La Farge con la struggente The Ballad of Ira Hayes, tanto per citare alcuni casi).
Il terzo CD si conclude con una versione, straordinaria, di Forever Young di Bob Dylan. Una versione che non ricordavo (era apparsa solo su un tribute album: Red Hot and Country): ebbene, andate a sentirla, dura quasi sei minuti, ed è splendida. Cantata come solo Cash sa cantare, suonata alla grande da Marty Stuart & friends, la canzone, già splendida, assume ancora più fascino. Questo era Cash e The Legend ce lo mostra in tutto il suo valore.
Le sue canzoni, dagli esordi del 1955 in poi, sono fresche, vitali ed attuali. I Walk The Line, Hey Porter, Big River, Home of The Blues, Folsom Prison Blues, Get Rhythm, Cry Cry Cry, Give My Love To Rose, I Still Miss Someone, Tennessee Flat Top Box e cento altre: canzoni vive, con cinquanta anni sulle spalle, canzoni che hanno una forza e che saranno sempre al nostro fianco. D'altronde se non vi commuovete ascoltando la storia amara di The Ballad of Ira Hayes dove un indiano, eroe di guerra, muore povero ed alcolizzato e, sopratutto, solo non potreste nemmeno appprezzare Don't Take Your Guns To Town, forse la più bella canzone western scritta da un musicista contemporaneo.
Johnny ha anche saputo interpretare la tradizione della musica Americana: ha dedicato dei dischi ai treni, ai cowboys, agli indiani ed ha dato ancora più dignità a classici dello spessore di Dark As A Dungeon, The Long Black Veil, Rock Island Line, Ghost Riders in The Sky, Irene Goodnight, Orange Blossom Special, The Wreck of the Old 97, Deliah's Gone, The Legend of John Henry's Hammer, The Streets of Laredo, Down in The Valley, Wildwood Flower, Old Shep e moltissime altre.
Cash era un grande anche dal punto di vista umano, non ha mai cambiato il suo gruppo se non quando la morte di uno dei componenti (Luther Perkins, fratello di Carl) lo ha costretto a farlo: aveva grande rispetto delle persone e la sua umanità era unanimemente riconosciuta. The Legend offre il meglio delle sue registrazioni per la Columbia e la Mercury, '55-'92, e contiene 7 inediti assoluti ed un quarto Cd con dei duetti con musicisti di varia estrazione. Gli inediti sono: It Takes On To Know Me (con June Carter Cash e Carlene Carter), You Can't Beat Jesus Christ (con Billy Joe Shaver), I'm Never Gonna Roam Again, When I'm Gray, Doin' My Time, Down in the Valley (acustica) e I'Ve Been Working on The Railroad.
I duetti sono assieme a The Carter Family, la moglie June Carter, Bob Dylan, Marty Stuart, Waylon Jennings, Elvis Costello, Ray Charles, il fratello Tommy, il figlio John Carter, Rodney Crowell, la figlia Rosanne e The Nitty Gritty Dirt Band. I quattro Cd sono divisi in questo modo: The Hits, The Old Favorites and New, The Great American Songbook e Family and Friends. Esiste anche una versione De Luxe che costa uno sproposito ma contiene un libro gigante, una litografia, un CD inedito ed un DVD in più. The Legend è il box fondamentale per conoscere, aprezzare e gustare Cash.
Oltertutto è stato assemblato con intelligenza e passione, cuore ed anima, e non solo non stanca, ma avvince disco dopo disco. E questo è solo l'inizio. Rubin ha in cantiere American V, in Novembre esce il film di James Mangold dedicato a Cash, con Joaquin Phoenix nella parte del cantante (Walk the Line, ovviamente), e la Columbia sta per aprire i suoi forzieri. Oltre ad una serie di altre ristampe di dischi del suo immenso repertorio sono annunciati degli inediti a cominciare da un doppio CD, Personal File, che contiene registrazioni acustiche tratte dagli archivi personali di Cash. Inoltre, nell'ambito dei DVD, sono attese le ristampe di At San Quentin (il famoso concerto del 1969) e The Johnny Cash Show (2 DVD, registrato 1969-1971). Ma per ora gustiamoci questo superbo cofanetto.