GRAHAM BROWN (Stand Your Ground)
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  Recensione del  05/10/2005


    

Graham Brown è un cantautore di Vancouver con già una carriera ventennale alle spalle: nel 1984 suonava con i Jr. Gone Wild, gruppo di Edmonton di matrice punk; tuttavia, fu anche un anticipatore del suono alt-country, facendo costante riferimento a Neil Young e Gram Parsons e, per qualche stagione, proseguì con i Brilliant Orange, formazione promossa dalla Bmg in un paio di lavori.
Per quasi tutti gli anni Novanta, Graham ha lavorato invece con gli Happymen, cavalcando la stessa onda dei Jayhawks e dei Son Volt. Nonostante i favori della critica e qualche video in rotazione su Cmt, la sua carriera solista, inaugurata nel 1998 con Brand New Smile, è stata però riscaldata debolmente da un sole piuttosto pallido. Il Canadese è invece un cantautore di tutto rispetto e, a differenza di colleghi quali Jay Farrar o Mark Olson, ha sempre prediletto un suono pulito, incline al rock and roll e al country-rock. Stand Your Ground, il suo terzo album da solista, si caratterizza per un suono compatto, grazie all'aiuto di Mark Gruft alla batteria, Mark Gibbs al basso e Frod Pier all'hammond: parliamo dei Prairie Dogs, sua attuale backing band.
Anche per questo disco, i nostri colleghi statunitensi, inglesi ed olandesi non hanno risparmiato paragoni altisonanti con i vari Dylan, Neil Young, Tom Petty e Steve Earle. Quest'ultimo rimane comunque il riferimento più prossimo al suono di Graham e della sua band, un suono chitarristico, compatto, particolarmente melodico, talora provinciale e talora vigoroso, adatto tanto per le ballate, quanto per il rock o i motivi old style (I Am Confusion). Stand Your Ground si apre con Be That Way, ballata contraddistinta da sferzate elettriche e da ritmo in crescendo.
La traccia successiva è Morning Light, acustica, dai panorami provinciali, ad introdurre la country Control Of My Heart e la lenta Gone-Gone-Gone. Il cuore di Stand Your Ground palpita principalmente per il suo rock and roll di tutto rispetto, non privo di riverberi e mosso da tempi energici: quelli di Open Wide, Bloodshot Eyes, Alberta Bound Homestead, Movin On e di Pebble In My Shoe, ballata elettrica in stile Americana.
La conclusiva Love & Understanding (nuovamente un bel pezzo rock) fa calare il sipario su un lavoro intenso, massiccio ed interessante. La produzione, curata dallo stesso Graham con l'ausilio di Blair Calibaba, è stata diretta in maniera tanto magistrale e lineare da non far pensare alle difficoltà derivate dall'essere indipendenti. Graham Brown è un musicista formidabile, che sa davvero conquistare. Stand Your Ground è qualcosa di speciale, che merita di essere ascoltato. .