X-RATED COWBOYS (X-Rated Cowboys)
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  Recensione del  02/10/2005
    

Con gli X-rated Cowboys abbiamo un feeling particolare, tanto da ospitarli regolarmente ad ogni uscita tra le pagine degli outsiders. Il terzo omonimo lavoro di questa solida rock band dell'Ohio è l'occasione per ribadire la qualità della loro proposta, ma anche l'ostinata indipendenza che li accompagna fin dall'esordio, pubblicando i propri dischi per la personale etichetta FNN records.
Nonostante una dimensione ridotta in termini di distribuzione e mezzi pubblicitari, che non ha permesso al gruppo di fare il salto che meriterebbe, questi ragazzi riescono ancora una volta a sorprendere per la precisione e la pulizia del suono, un rock'n'roll da strada maestra che ha poco o nulla da invidiare a molte produzioni della major discografiche. Di gran lunga più interessante e molto meno furbo, ad esempio, degli ultimi Wallflowers, il nuovo sforzo X-Rated Cowboys cavalca simili territori musicali, ribadendo la formula già sperimentata in passato, solo smussandone maggiormente gli angoli alla ricerca di un american rock accattivante e radiofonico.
Senza sminuire l'attitudine roots che sta alla base della scrittura di Quin Fallon (voce, chitarre acustiche) e soci (con un occhio di riguardo per Andy Harrison alla chitarre soliste e Bob Hite alle tastiere e accordion), il tratto essenziale della band restano ancora quella sventagliate elettriche a cavallo tra pruriti country rock ed un vero e proprio amore per il mainstream rock alla Tom Petty, genere che pare non interessi più a nessuno al giorno d'oggi. Sarà per questo che restano ancora dei perfetti sconosciuti al di fuori dei confini del proprio Stato.
Orecchie sensibili le hanno trovate per fortuna in Dan Baird, ex Georgia Satellites, che produce nuovamente dopo il buon servizio svolto con Saddest Day of the Year. La sua mano si sente nella tessitura delle trame rock ariose di Low Self-Esteem & Alcohol, Twister in a Trailer Park e 70's Porn Star, trascinanti episodi chitarristici con un tocco di melodia mai ininfluente, fatta eccezione per la tirata hard di W.S.W.T., il brano più eccitato dell'intera raccolta. L'anima degli X-Rated Cowboys possiede tuttavia un'inguaribile vena sentimentale e malinconica, riscontabile anche nei testi di Fallon, più rabbuiati e contemplativi del solito, quasi si trattasse di un segnale per una sua maturazione da futuro songwriter.
Queste avvisaglie sono riscontrabili nell'iniziale Passenger Window, morbida ballata country rock, che be si accompagna alla chiusura di Happy Hour, tuttavia più routinaria nel suo svolgimento. Vere squisitezze restano infine gli up&down di $100 Guitar, amara riflessione sulla condizione di musicista di seconda serie, nonché le pastose armonie pop rock di Just Pass the Headlights e Shimmer. La formula è collaudata e al momento continua a reggere con una sorprendente freschezza.