GRAYSON CAPPS (If You Knew My Mind)
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  Recensione del  25/09/2005
    

Dietro all'esordio di questo sconosciuto cantautore ci sono due momenti ben precisi. 1999: La Ruf pubblica l'esordio di una band di New Orleans: Stavin' Chain. Più che una band, sono un duo: Grayson Capps e John Lawrence. Scoperti da John Mooney, Capps e Lawrence erano assieme da quasi cinque anni. Purtroppo Stavin' Chain, pur essendo un buon disco, rimane assolutamente sconosciuto. Passano altri anni, sino a quando John Travolta non trova una bella sceneggiatura e decide di partecipare al film Love Song for Bobby Long.
Un film splendido e triste, che studia a fondo i caratteri di tre personaggi e che ha come sfondo una New Orleans marginale e ben poco turistica. Ed il film si avvale di una colonna sonora eccellente. Protagonista della soundtrack con diverse canzoni è proprio Grayson Capps. Ovviamente il film è un trampolino per il rocker di New Orleans e Grayson prende la palla al balzo e registra, siamo nel 2003, un intero album. Ma poi lo tiene nel cassetto, aspetta che il film faccia il suo giro promozionale, che esca nelle sale di tutto il mondo e, ad operazione cinematografica conclusa, decide di pubblicarlo.
Ma Grayson è un uomo del Sud, ha il passo lento dei musicisti che vivono al di sotto della Mason Dixon Line, ed tra il momento in cui decide di pubblicare il suo esordio e la reale data di pubblicazione, passa quasi un anno If You Knew My Mind vede finalmente la luce alla fine di Giugno. Ed il disco è molto bello. Un album intenso, sudista, molto legato alle sonorità di New Orleans ma anche decisamente personale. D'altronde Grayson si ispira al blues ed ama moltissino Robert Johnson, Muddy Waters ed Howlin' Wolf mentre, se vogliamo guardare nella musica di oggi, i suoi favoriti di sempre sono John Prine, Tom Waits, Johnny Cash, Leonard Cohen, Taj Mahal. Uno dai gusti fini, un buscaderiano.
Per registrare l'album Grayson si avvale di musicisti locali: da Theresa Anderson, ex moglie di Anders Osborne, a Tommy MacLuckie, Trina Shoemaker, Ryan Donohue, Trevor Brooks, Rosalind Gonsalver, John Miham e Daron Douglas. If You Knew My Mind mischia antico e moderno, il blues di Waters con il folk di John Hurt, le finezze di Prine con la visione urbana del Waits più romantico, il country filtrato con il gospel. 12 canzoni, una in più (Lorraine's Song, un piccolo capolavoro) rispetto al disco registrato due anni fa. Dotato di una voce profonda ed espressiva, Capps è autore completo, come dimostrano canzoni quali Get Back Up, la sussurrata Love Song For Bobby Long, una ballata interiore di grandissimo spessore, Mercy, dove blues e gospel vanno in giro per New Orleans, la già citata Lorraine's Song, che mischia country ed umori del Sud in una composizione di grande qualità Grayson Capps non è uno qualunque. Non avrebbe potuto fare un disco di questo valore.
Un album che si apprezza nota dopo nota, dall'intro chitarristico di Washboard Lisa alle finezze di Slidell, altra canzone di grande spessore, dal rock di Can't Hear You a If you Knew My Mind, altro piccolo miracolo di equilibrio tra folk e rock, tra tradizione ed attualità. E poi c'è il rock sapido di Buckshot che si mischia al folk bluesato di How's I To Know. I See You, registrata dal vivo, per chiudere il cerchio. Capps è uno su cui fare affidamento per il futuro: ha la voce adatta per raccontare le storie di una volta, ma anche il piglio dell'autore vero e il coraggio di mischiare le carte senza mai scendere a compromessi.