PAUL WESTERBERG (Come Feel Me Tremble)
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  Recensione del  31/03/2004
    

Questa volta, invece di sdoppiarsi in due diversi dischi, come è stato per Mono e Stereo, Paul Westerberg ha ben deciso di farsi nettamente in due. Per cui da una parte, il redivivo e brillante Grandpa Boy di Dead Man Shake, di cui abbiamo già detto, e dall'altra un nuovo episodio della sua carriera di songwriter classico. Capire il mistero di queste scelte non è difficile, è impossibile perché i percorsi di Paul Westerberg sono sempre stati istintivi e poco lineari. Forse anche per questo è diventato il più importante songwriter della sua generazione, e non lo dicono soltanto i giornalisti con un debole per i losers, ma anche dozzine di musicisti e rock'n'roll band che non esitano a mettere il suo nome, e quello dei Replacements, in testa alla playlist delle principali fonti di ispirazione.
Ci sono due motivi, forse, per capire i perché di tanta ammirazione e in Come Feel Me Tremble sono chiari e perfettamente comprensibili. Il primo è che Paul Westerberg ha conquistato la libertà di fare tutto quello che vuole e, almeno da Mono/Stereo in poi, i suoi dischi non hanno bisogno di produttori, sessionmen, arrangiatori. Le chitarre graffiano irriverenti, la batteria è rozza e minimale e se ogni tanto riuscite a sentire qualche accordo di pianoforte è l'eccezione che conferma la regola: questo è il rock'n'roll. Bassa fedeltà, per scelta e per coerenza. L'altro motivo, forse più importante, è che il songwriting di Paul Westerberg è elementare, diretto, lineare.
Agli antipodi delle sue scelte esistenziali e artistiche: le sue canzoni (e qui in Come Feel Me Tremble la selezione è di primissima qualità) ruotano sempre intorno a quei tre o quattro accordi, spesso anche nella medesima sequenza, e le melodie che insegue la sua voce (quella, sì, unica) non sono tanto diverse. L'esempio più evidente è Meet Me Down The Alley, suonata con la sola chitarra acustica: l'abbiamo già sentita svariate volte, eppure è straordinaria nella sua essenzialità. Se poi volete vedere cosa succede ad una canzone di Paul Westerberg nel passaggio da Mono a Stereo, Crackle & Drag è suonata in entrambe le versioni: acustica ed elettrica, ad uso e consumo degli intenditori che in Come Feel Me Tremble hanno molti motivi per applaudire.
My Daydream, These Days (con una slide guitar favolosa) e la ballata pianistica Never Felt Like This Before sono gli highlights del songwriter, mentre tutto l'altro Come Feel Me Tremble (che è più Mono che Stereo) rispolvera il rock'n'roller. Dirty Diesel, Making Me Go, Hillbilly Junk, Soldier of Misfortune, Wild & Lethal e la devastante Pine Box rispolverano l'epopea dei Mats e per i fans c'è anche un versione in DVD di Come Feel Me Tremble, ma qui più dei singoli dischi, suoi o di Grandpa Boy o di quant'altro vorrà inventarsi, conta la sua storia, che è lì da ammirare. Un outsider e un fuoriclasse, due in uno anche in questo caso.