BILLY DON BURNS (Heroes, Friends & Other Troubled Souls)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  30/07/2005
    

Ecco a voi un cd che merita attenzione e considerazione superiori alla norma: è uno dei dischi country più belli ascoltati ultimamente, un disco vero, diretto e senza fronzoli; un lavoro di un'onestà impeccabile e impregnato di rigore coerente, vigorosamente maschio (ma non maschilista), contemporaneamente granuloso e irsuto o pastoso come una erotizzante carezza di velluto sulla schiena nuda.
È un disco maturo che suona un robusto country in buona salute, con prevalenti ballate cartavetrose e tonici honky tonk, con songs zigrinate e rustici colpi d'occhio crepuscolari. Qui non c'è spazio per fiacchi balbettamenti pop-adolescenziali o masturbazioni mentali con risonanti effetti acustici a disgregazione elettrica; questo è un album con le palle che lascia da parte i facili compitini del doposcuola di Nashville & contorni per gettarti in faccia suoni & canzoni con un'anima spessa quattro spanne, autentiche atmosfere troubadour & outlaws country, niente zucchero ornamentale ma polvere sabbiosa e calli sulle dita, miglia e miglia sulle spalle a raccattare storie genuine e veritiere sulle strade blu delle periferie di smalltown fuori mano.
Billy Don Burns con voce calda e profonda ci canta racconti delle tribolazioni e dei tormenti delle persone che potremmo incontrare dietro l'angolo, di sopraffazioni e sogni perduti o di speranze mai morte, storie di vita vera, non certo ghirlande per gossip a cronache rosa.
La prima volta che mi sono imbattuto nel nome di Billy Don Burns è stato nel '96 con Disperate Men, un lavoro ruspante e condiviso con Hank Cochran; discograficamente parlando l'uomo non è certo prolifico, oltre ad incisioni giovanili o a diffusione regionale a suo nome si conoscono altri due albums: Long Highway del '95 e Train Called Lonesome del 2002, dischi con un buon riscontro di critica ma che non gli hanno fatto fare quel salto di notorietà che avrebbe invece meritato, ma il suo nominativo ha tuttavia un buon riscontro come autore di canzoni e tra quanti abbiano usufruito delle sue collaborazioni è sufficiente indicare Mr. Willie Nelson, Mel Tillis, Connie Smith, Sammy Kershaw o Johnny Paycheck... Classe '56, nativo di Mountain View, Ozarks Arkansas, il giovane Billy cresce in un nucleo familiare dai marcati interessamenti musicali ed è proprio un amico di famiglia, il songwriter Jimmie Driftwood (Battle Of New Orleans, Tennessee Stud), a stimolare e riconoscere il talento del ragazzo. Cambiamenti di residenza e trasferimenti vari vedono il nostro farsi le ossa sulle scene musicali roadhouse e in honkytonk rooms.
Nonostante l'indubbio ingegno compositivo non possiamo certo dire che sia stato molto fortunato, ma lui ha carattere, è uno che non molla e va dritto per la sua strada, senza badare alle traversie che vengono a frapporsi sull'itinerario della vita, è uno che crede nel suo mestiere e ne ha fatto una ragione di vita e se proprio volete connetterlo a qualche nostro eroe non dovete far altro che pensare ai migliori outlaws che vi vengono in mente. Mississippi è la splendida traccia d'apertura del disco, un gagliardo pezzo country rock con la presenza di Tanya Tucker, altra song degna di nota è la grandiosa e superba Runnin' Drugs Out Of Mexico e cosa dire della magnifica e benefica Tired & Troubled Soldiers?
Per Haggard & Hank è sufficiente il titolo per comprendere che andiamo a cavallo di una traccia country dall'intramontabile impostazione classica. I Was There è una song malinconica e crepuscolare gremita di tensioni, bella davvero. Sailin' Down the Nile è una piacevole e morbida ballad, Rock On ha impulsi frizzanti, la narrativa Dark Side Of The Spoon e il disinvolto honky-tonk Full Blow Addict sono pezzi abbastanza soddisfacenti.
Nell'eccellente Patsy ci imbattiamo nella partecipazione di Willie Nelson e del fiancheggiatore Hank Cockran, Give Me Love To Rose è la valida cover di un remoto brano del '57 di Johnny Cash che Billy Don Burns ascoltava da bambino e che ha voluto includere come bonus track quale personale tributo to the Man in Black. Era tempo che non ascoltavamo musica country di questo spessore e qualità… Heroes, Friends & Other Troubled Souls è un'opera più che soddisfacente, ricca di fervore e di energia rusticamente passionale, un album di una attrazione sbalorditiva…