DAVID TODORAN (Under My Skin)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  31/01/2004
    

Quattro stelle! Si, e non ho dubbi in proposito. David Todoran non è proprio un esordiente, è in giro già da qualche anno e, se è venuto fuori dall'anonimato, un pò lo si deve ad Ian Spanic, leader degli Spanic Boys. Todoran è un roots rocker dal pelo duro, con Steve Earele nel cuore e la sua terra nell'anima. Mischia rock e country con energia, scrìve liriche aperte, fa ruotare chitarre e sezione ritmica con grande gusto e compone canzoni che lasciano il segno.
L'ho conosciuto attraverso questo suo secondo album, ma David aveva esordito già due anni fa, sempre con la produzione di Spanic, con Solstice che Dave Tienen, capo redattore del Milwaukee JournalSentinel aveva definito: Superò Heartìand Rock. E Tienen aveva indubbiamente ragione. Todoran esegue del superbo heartìand rock, quel tipo di rock che ha insito nei cromosomi il country e la musica tradizionale americana e che ha, come capostipite, un grande come John Mellencamp. Todoran ha cominciato a suonare circa cinque anni fa, poi ha registrato qualche demo ed un paio di sue canzoni sono andate a finire su compilations locali, è stato notato da Ian Spanic che lo ha portato in studio e lo ha aiutato ad incidere il primo disco.
Un disco brillante, dai suoni vigorosi, che gli ha fatto fare il salto di qualità. Ora David, dopo avere suonato ininterrottamente per due anni, ha registrato il suo secondo album e Under My Skin è ancora meglio del precedente. Roots rock corposo, molto Steve Earle oriented, ma con forti radici country e rock 'n' roll. Musica orgogliosa, suonata in modo vibrante ed un pugno di canzoni che vanno dritte al cuore. Oltre a David, che canta, suona chitarre elettriche ed acustiche varie e l'armonica, ci sono in studio Brad Kuhns, basso, Steve Davidson, batteria, Frank Anderson, pedal steel e fisarmonica.
Apre Under My Skin, suono possente, ballata evocativa, ben sostenuta da una fisarmonica avvolgente e cantata in modo diretto dalla voce chiara del cantautore.
La chitarra richiama le sonorità di Earle, ma il suono è più midwestern e meno texano. C'è la mano di Spanic dietro a questo suono, la sua esperienza. Grande canzone. I Know Now è molto Earle-oriented: ha il passo dei brani di Steve ed un giro armonico simile: ma l'arrangiamento asciutto, il canto vigoroso e la melodia diretta le danno una personalità notevole. Telluride, dedicata al famoso bluegrass festival, è una country ballad più rilassata, ed il brano è leggermente inferiore ai primi due. Did It Again ha mordente, ritrmo e una bella melodia di fondo: c'è sempre Earle ed il suo stile dietro al suono di David, ma la canzone ha un suo carattere, forza ed orgoglio. Notevole il ritornello, tra country e rock, che si memorizza all'istante.
Carry On è evocativa e richiama vecchie ballate, memorie di un tempo: la base acustica e l'armonica avvolgente la staccano dal resto del disco. Todoran ha una voce espressiva, tipica per questo genere musicale e la sua forza compositiva si esalta in brani come questo: quando entra la ritmica la canzone prende corpo e diventa una country song di grande spessore. Here Are You è country, nel senso più classico, alla Dwight Yoakam tanto per intenderci, con un train veloce, una bella steel guitar, ed una melodia molto semplice anche se già sentita.
Splendida per contro Angelina, tra le migliori del lavoro. Dotata di un bel ritmo, ha un ritornello irresistibile ed un suono coivolgente: con banjo e sezione ritmica che la fanno da padroni, mentre la voce aperta di David fa il resto. Walkin In My Shoes tiene desta l'attenzione: ancora country, ma con il piglio del cantautore, ritmo acceso ed una bella chitarra in evidenza. Chiudono il disco I Already Know, ballata romantica dal tessuto meno elettrico e Donna Darlin, bella canzone, ma meno originale di quelle che la hanno preceduta.
David Todoran è una delle rivelazioni di quest'anno.