KEVIN JOHNSON (Sunday Driver)
Discografia border=Pelle

  

  Recensione del  31/01/2004
    

Kevin Johnson è un cantautore del Sud. Ha già inciso quattro dischi, è molto seguito dalle sue parti e con questo album tenta il grande salto. Johnson è stato etichettato come rocker tradizionale o artista neocountry, ma entrambe le etichette gli vanno strette. È un musicista completo le cui influenze vanno da John Hiatt a Freddy Johnston a Chris Isaak a Jack Logan, supportato da una band da sempre al suo servizio, The Linemen (Tony Flagg e Antonio Sanfuentes, basso e batteria, Dave Chappell e Scott Me Knight, chitarre). I quattro dischi incisi in precedenza sono passati tutti su queste pagine: Memphis For Breakfast, The Rest of Your Life, Parole Music e Purple CD (quest'ultimo è la ristampa del suo primissimo album).
Una musica prettamente cantautorale che però vanta parecchie influenze, dal soul anni sessanta allo zydeco, dalla ballata d'autore al rock puro e semplice. Un musicista completo che esprime la sua voglia di musica nelle classiche canzoni da tre minuti che hanno fatto la storia della musica rock. Questo è il suo album più ambizioso, con ospiti di riguardo ed una cura certosina nell'incisione e nella confezione, un elegante digipack con copertina che si apre in tre parti. Appaiono nel disco musicisti che abbiamo conosciuto sulle pagine del Busca come l'ex Commander Cody Bill Kirchen, oppure il pop rocker Charlie Chesterman o, ancora, Maura Kennedy, Jonathan Gregg, Alan MacEwen. Heart of Spanish Leather è il capolavoro del disco, ma andiamo con ordine.
Imitation of Wife è puro folk rock, con le chitarre di Chappell e McKnight in bella evidenza, ed una sezione ritmica sciolta dietro alla voce: una ballata alla Bellwether, in cui melodia e buon gusto vanno di pari passo. Blue Line Blues è sincopata, lenta, sullo stile di Freedy Johnston, con un up tempo bluesy ed una struttura folkie: malinconica, ma molto musicale, la canzone mostra un lato differente dell'autore. Always Raining on My Street è vicina allo stile di Chris Isaak, con forti riminiscenze sixties ed un occhio a Roy Orbison. Sussurrata, si apre in modo sorprendente ad una sezione fiati che modula sonorità differenti su un tessuto basicalmente acustico: l'uso dei fiati è geniale, mentre Scott McKnight si occupa delle parti di chitarra. The Bad Old Days è un zydeco rock frizzante, con la voce della Kennedy che doppia quella dell'autore, la chitarra di Chappel che suona come Duane Eddy ed un train di base molto coinvolgente. Memphis Usa è lenta ed introspettiva, con Jonathan Gregg e Chappel alla chitarra: una canzone notturna, poco suonata, cantata con voce personale da Kevin.
Heart of Spanish Leather è una ballata classica, dalla melodia ad ampio respiro, suonata in modo diretto, con Chappel e l'armonica di Chesterman sugli scudi. Un classico riff, la doppia voce di Eric Brace, l'entrata dell'armonica: un piccolo classico. Going to See Louise è una love song triste, cantata con il cuore, dotata di una linea melodica profonda. Baby Let's Go Downtown presenta la faccia acustica di Kevin, dove la somiglianza con Freedy Johnston si fa più netta mentre Good For Nothing ha un approccio elettrico più deciso. Due chitarre (Gregg e McKnight) ed un ritornello che cattura al primo ascolto. Chiudono il disco, molto convincente, Daddyville, composizione molto semplice, Rocks for Dinner, elettrica, e la nostalgica Alright. Kevin Johnson meriterebbe di stare su una major ma, visto quello che stanno pubblicando le majors in questo momento, penso che stia molto meglio a fare l'indipendente. Arriverà certamente molto più lontano.