EXPLOSIONS IN THE SKY (Earth is Not a Cold Dead Place)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  15/04/2005
    

Sono arrivato a conoscere questa band per vie traverse. Di recente ho visto un bel film Americano sullo sport (quando verrà mai proiettato in Italia?): Friday Night Lights. Interpretato da Billy Bob Thornton, il film narra la storia della squadra di Football Americano di una piccola città del Texas, Odessa, che ha però uno degli stadi più grossi della nazione. Qui il football è una cosa sacra, il venerdì sera si usa andare tutti allo stadio e non esiste altro, non si parla di altro: solo di football (sembra di essere in Italia, di domenica).
Teso e incalzante il film narra la vicenda della piccola squadra che arriva a battersi per il titolo. La colonna sonora, pur contenendo brani di Daniel Lanois, Bad Company, David Torn, si basa quasi tutta sulla musica ipnotica e solo strumentale di un quartetto che proviene dal Texas: Explosions in the Sky. I quattro ragazzi sono di Austin e, se mi avessero fatto un blindfold test, avrei potuto dire di tutto, tranne che erano texani. Prima di tutto non cantano, poi il suono ha una profonda collocazione nel movimento post rock, ha delle similitudini coi Mogway o con Godspeed You Black Emperor!, ma, rispetto a queste band ed al loro background, ha un forte accenno melodico e incredibili suggestioni malinconiche che vengono filtrate da una suono sospeso nell'etere. Difficile descrivere la musica di Explosions in the Sky.
Bisogna solo ascoltarla e lasciarsi trasportare. Sono ipnotici, epici, riflessivi, gentili, tesi, drammatici, delicati, pressanti, contenuti, malinconici, appassionati: e potrei mettere molti altri aggettivi. Hanno registrato due dischi: Those Who Tell The Truth Shall Die, Those Who Tell The Truth Shall Live Forever (2001), e Earth is Not a Cold Dead Place (2003). Ma la scintilla che ha acceso definitivamente l'interesse su di loro è la soundtrack di Friday Night Lights (2004) che contiene brani tratti dai primi due dischi, ma anche canzoni nuove e che tesse la sua magica tela di suoni, portando l'ascoltatore in un mondo decisamente nuovo.
Sicuramente un gruppo il cui suono non ha riscontri sul Buscadero e che potrà creare interesse in chi ama le jam band, le lunghe improvvisazioni strumentali, i brani dai tempi sospesi, anzi dilatati, e dalle accelerazioni improvvise. Earth is not a Cold Dead Place dura 45 minuti ed è formato solo da cinque brani: segnalo The Only Moment We Were Alone, di straordinaria intensità, con pieni e vuoti, accelerazioni e rallentamenti, che coinvolge l'ascoltatore in modo totale. Oppure Six Days at the Bottom of The Ocean e l'iniziale First Breath After Coma, che danno la misura delle qualità del gruppo. La band è formata da Michael James, Munaf Rayani, Christopher Hrasky e Mark T. Smith. Affascinanti.