STEVE WYNN (What I did After My Band Broke Up)
Discografia border=parole del Pelle

          

  Recensione del  13/05/2005
    

Cosa ho fatto quando la mia band si è sciolta è titolo adatto a spiegare il contenuto di questa antologia di Steve Wynn. Sono difatti raccolti sul primo cd diciassette brani che sintetizzano il percorso discografico e artistico del rock-writer americano dopo l'avventura dei Dream Syndicate. Tracce prese dai diversi album del nostro, dal primo e fortunato Kerosene Man del 1990 fino all'ultimo Static Transmission più una Drag proveniente da un episodio della serie di telefilm Baywatch. Un secondo cd presenta quattordici brani scritti in tempi diversi da Wynn cantati dallo stesso con l'unico accompagnamento del piano di Chris Cacavas, suo amico fin dai giorni del Paisley Underground. Un cd, questo, che serve a rendere più ricca l'antologia ma francamente un po' tedioso e ripetitivo.
Il succo del lavoro è quindi il primo dischetto che ospita alcuni dei brani migliori del repertorio di Wynn spaziando tra feroci affondi chitarristici di rock urbano e punk e dolci ballate costruite attorno al suono di una chitarra acustica, tra colpi psichedelici impolverati di deserto e reminiscenze di una devozione verso i sixties sempre presente nell'ispirazione dell'artista.
Le chitarre, acri e taglienti, aprono le danze, Amphetamine è uno dei brani che più ricorda lo stile dei Dream Syndicate ed è quasi un punto di ritorno visto che fa parte dell'ultima incisione in studio del 2003, Static Transmission. Chitarre e suoni duri anche in Sustain, con la desertica Death Valley Rain e There Will Come A Day eredità di un album importante e ambizioso come Here Come The Miracles. Più leggero e morbido il tema sonoro di Carelessly, un brano di Fluorescent che con Carolyn di Kerosene Man, canzone molto amata da Dan Stuart dei Green On Red registrata al tempo dell'album dei Syndicate The Days Of Wine and Roses, appaga la voglia di tenerezza di Wynn prima che Shelley's Blues Part.2 introduca il lato oscuro e notturno del nostro.
Quello di album non propriamente irrinunciabili come Melting In The Dark e My Midnight presenti anche con Nothing But The Shell e 500 Girl Mornings. Da Kerosene Man, uno dei lavori più ricordati del nostro, sono tratte Tears Won't Help e la lenta e acustica Conspiracy Of The Heart, qui registrata con Johnette Napolitano e Robert Mache per una radio londinese mentre l'album più colorato, ottimista e sixties (influenzato da Dusty Springfield, come ebbe a dire l'autore al momento della pubblicazione) ovvero Sweetness and Light è presente solo con Black Magic, ottima amalgama di rumori rock e accattivante songwriting con un evidente tributo al Farfisa sound degli anni '60.
Altri titoli sono Cats and Dogs, What Come After, There Will Come A Day un brano che deve molto al romanticismo di Springsteen, la atmosferica e byrdsiana Collision Course di Fiuorescent e Why un pezzo al fulmicotone tratto dalle Suitcase Sessions che testimonia con la sua furia e il suo ritmo hardcore le origini punk di Wynn. Difficile credere che i lettori di questo giornale non conoscano o non posseggano nulla di Steve Wynn; per quanti non si sono accorti che Steve Wynn negli ultimi venticinque anni ha distribuito buoni dischi e ottime canzoni questa antologia offre un occasione di recupero.