BIG WOODEN RADIO (Visiting Normaltown)
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  Recensione del  31/01/2004
    

Big Wooden Radio sono una roots based acoustic band che lavora molto sulle armonie vocali e sul recupero della tradizione. Il suono non è proprio acustico, ma c'è una sezione ritmica, chitarra elettrica e largo uso di strumenti come armonica, mandolino, violino e pedal steel guitar.
Il suono è folk rock, con influenze country ed una marcata predisposizione a scrivere in maniera tradizionale ed a interpretare brani tradizionali con uno stile proprio. La band è formata da Dan Brown, basso e voce solista, Will Jennings; voce solista ed armonica, Joe Peterson, mandolino e harmony vocals, Sam Thompson chitarra acustica, voce solista.
Aiutano la band in studio: Andy Carlson, chitarre elettriche e violino, Jeff Reilly, batteria e John Keane, pedal steel e chitarra. Hanno già tre dischi, compreso questo di cui stiamo scrivendo, al proprio attivo. Big Wooden Radio, edito nel 1994, dal suono più acustico, che ha dato fama locale alla band (sono originari dell' Iowa), Along These Lines, registrato dal vivo al festival di Telluride nel '96 (ed al momento non più disponibile) ed il recentissimo Visiting Normaltown.
Una band affascinante che mischia armonie vocali tradizionali con un suono fresco e moderno e che gioca molto del suo appeal sulle composizioni di Jennings, Brown e Thompson. Le recensioni d'oltreoceano sono entusiaste ed hanno stuzzicato la mia curiosità. Infatti tutti i giornalisti coinvolti hanno sempre puntualizzato la validità delle harmony vocals, delle diverse voci, unite alla bellezza delle compozisioni. E la band è uscita dal suo guscio, girando a livello nazionale ed aprendo i concerti di Wilco, Neville Brothers, Nashville Bluegrass Band, The Del McCoury Band, Dan Hicks, Big Sandy & His Flyrite Boys. Apre la folkie Waterbound, dalle tinte gospel, seguita dalla mossa e bluesy Something Moves Out.
In entrambi i casi si nota la forte matrice folk delle composizioni, la leggerezza dei motivi e la pulizia delle esecuzioni. Armonica in evidenza, una ritmica molto parca, le voci ben evidenziate, il tutto teso a dare una forma ben precisa alle canzoni. Ascoltate le armonie vocali in Something Moves Out e capirete quello che sto cercando di spiegare. Mary Ann è una corposa ballata folk rock, con sonorità urbane ed un cantato diretto, mentre Heartbreak Town ha dalla sua una bellezza pura, una melodia profonda e malinconica, grazie anche all'uso continuo del violino.
Heartache fonde un ritmo di base reggae con un sound folk ed il risultato è un brano solare piacevolissimo da ascoltare L'inizio country folk, ancora violino ma anche mandolino sugli scudi, fanno di Heartache una ballata dai sapori rurali molto accentuati, dove la voce di Thompson denota una sicurezza ben oltre la norma. Il disco prosegue, senza un attimo di pausa e sempre ad alto livello, regalandoci ancora canzoni che vale la pena di ascoltare.
Dalla riflessiva Makin' it Up, con un bel jingle jangle chitarristico di fondo, alla attendista Makin' it Up, con l'armonica di nuovo protagonista e la voce distesa di Dan Brown in evidenza. Chiudono la riflessiva Let's Kill Saturday Night, la square dance Crumb Crisp Coating, l'intensa e profonda Sense, tra le migliori del lavoro e la lunga Spiritual Laundromat. Una band di grande qualità, che entra di diritto tra le favorite della nostra rubrica.