DAVID LEE MURPHY (Tryin’ To Get There)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  09/06/2004
    

La sorte è stata raramente benigna con David Lee Murphy, musicista dell’Illinois che proprio dieci anni fa (dopo una lunga gavetta a Nashville) esordiva con un album, “Out With A Bang”, che sembrava aprirgli le porte alla fama e alla notorietà. La sua vena compositiva particolarmente godibile, tra country music e atmosfere più rock, unita ad un entusiasmo contagioso fece sì che il suo debutto entrasse ai primi posti delle charts. Purtroppo tutto questo non fu sufficiente a garantirgli un futuro commercialmente brillante. Nonostante due buoni dischi (e soprattutto il secondo intitolato “Gettin’ Out The Good Stuff” di ottima fattura) le vendite non furono ritenute soddisfacenti per la sua casa discografica e pian piano David Lee Murphy scomparve dalle scene.
A distanza di ben sette anni dal suo ultimo album David Lee Murphy ritorna più brillante che mai con questo “Tryin’ To Get There” che ci riporta di botto a dieci anni fa, quasi una rinascita musicale con un’intatta voglia di fare musica e una vena sorprendentemente ancora fresca e trascinante. Dodici canzoni in cui la country music è sempre presente in maniera sincera e orecchiabile formano un album adattissimo ad essere la colonna sonora della vostra prossima estate. Sin dalle prime note di “I Like It Already”, canzone che apre questo quarto disco di David Lee Murphy, ci rendiamo conto che gli anni non hanno minimanente scalfito la musicalità di un personaggio che come Daryle Singletary e Dwight Yoakam è passato ad incidere per etichette indipendenti guadagnando in forza e convinzione. Accompagnato dal solito ispirato stuolo di musicisti della scena nashvilliana, David Lee ci propone un repertorio di qualità, dal singolo “Loco” a “Same Ol’ Same Ol’”, da “Tryin’ To Get There” composta con Waylon Jennings a “Ghost In The Jukebox”, suo splendido tributo ad un immaginario ‘honky tonk heaven’.
She Always Said” ci propone il David Lee Murphy più vicino al classico rock’n’roll americano, un brano ideale da ascoltare in auto, “Mama’s Last” è invece un tributo ai leggendari outlaws texani (Waylon, Paycheck…) mentre “Beggin’ For Affection” sembra un outtake dal suo primo album per freschezza e genuinità. ‘This album is meant to be played as loud as your speakers will allow…’: questo è anche il mio consiglio (la frase appare nelle note di copertina) per un disco che rimarrà per lungo tempo tra i nostri favoriti.