LOWRY HAMNER (Secrets of the Heart)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  31/01/2004
    

Nativo del Mississippi, Lowry Hamner è uno dei cantautori più interessanti apparsi nel mare magnum della musica roots oriented da una paio di anni a questa parte. Ha un tocco vocale che lo avvicina a Steve Forbert e scrive canzoni dotate di una solida base melodica e di liriche intriganti. Il suo disco poi è strumentato in modo personale, ricco e ben calibrato: quasi fosse una produzione adulta. Compaesano di Forbert, Chris Ethridge e Paul Davis, Hamner si è esibito con la propria band, The Cryers, prima di spostarsi a suonare nella scena newyorkese. Qui ha lavorato a lungo, si è fatto una bella esperienza, e, solo qualche mese fa, ha inciso il suo album, autoproducendosi. Il suono sta tra folk e rock e la matrice base delle sue canzoni è la ballata.
Canzoni d'autore, con profonde radici nella tradizione, da Forbert a Dylan, che hanno dato luogo ad un disco maturo e sorprendente. Lowry ha inciso in compagnia di musicisti esperti come Jon Sholle, Ray Anthony, Joyce Andersen, Carey Brown e Dave Roufberg. La critica lo ha awicinatro, oltre che a Forbert, a Lucinda Williams, e le sue canzoni hanno colpito a fondo anche il cronista più scafato. Il gioco raffinato degli strumenti, un corpo elettrico soffice ma molto particolare, ha saputo creare un alveo perfetto alla voce del protagonista.
Il resto lo fanno le canzoni: ballate di spessore, tra folk e tradizione, ma sempre elettriche, con chitarre in gran spolvero, ed un uso della ritmica docile ma continuo. Secrets of the Heart sembra uscita da un vecchio disco di Steve, mentre la lunga Fixing to Rain viene giustamente accreditata come la canzone manifesto del disco. The Fallen Angel Song, in cui il violino di Andersen detta legge, è decisamente country. Nobody's Fault But Mine sta tra rock e folk, e richiama ancora il primo Forbert mentre My Heart Beats for You ha una vena malinconica profonda ed un ritornello di vago sapore messicaneggiante. Il disco prosegue ad un livello molto alto, regalando canzoni sempre interessanti come Arian's Song o l'autobiografica Lowry's Homesick Reverie, di chiara derivazione dylaniana. Altri brani: Real True Love, Mission Bells, After the Fall e la lunga The Taste of Strange Fruit. Un altro cantautore su cui puntare: esordio molto interessante.