DAN MONTGOMERY (Man From Out of State)
Discografia border=Pelle

  

  Recensione del  30/03/2005
    

Dan Montgomery arriva dalla zona di Philadelphia e, in passato, aveva lavorato come tecnico per Ben Vaughn: fa il cantautore da qualche anno ed ha macinato parecchia polvere con la suola delle sue scarpe. Quello che impressiona in un musicista come Montgomery, completamente sconosciuto ai più, è la padronanza del materiale, la bravura nel cantare e la sapienza nel comporre ballatate tra folk e rock, seguendo la lezione di gente come Steve Earle e John Prine. Eh sì perché questo album, il secondo che ha registrato (il precedente si intitola Room 104, ed è stato pubblicato due anni fa), è un lavoro di qualità.
Dotato di una voce carismatica, Dan mischia folk e blues, cesella melodie intense e canta come se fosse un veterano con venti e più dischi alle spalle. Pur essendo un emerito sconosciuto ha iniziato a farsi largo nell'ambito del mercato indipendente e questo suo nuovo lavoro, Man From Out of State, è arrivato sin da noi. Montgomery va in giro con la sua chitarra e l'armonica e si fa accompagnare spesso da un fisarmonicista (quasi sempre c'è Gus Cordovox che suona con lui, ve lo ricordate nel gruppo di Ben Vaughn ?). Man From Out of State è un disco maturo ed affascinate. Accompagnano Montgomery musicisti di tutto rispetto come Gus Cordovox, Ben Vaughn, John McDuffie, Amy Farris e Neil Arot.
Registrato tra Memphis e Los Angeles, Man From Out of State presenta dieci canzoni belle e coinvolgenti. Dalla narrazione gentile di Long Time Ago alla malinconica dolcezza di Man From Out of State, Montgomery presenta le sue canzoni nel migliore dei modi. La strumentazione parca ma ben strutturata, fa il resto. Ed il disco scivola in un baleno in modo piacevole, senza alcuna caduta di tono. Spinning My Wheel ha il piglio delle folk songs di matrice tradizionale ed una melodia di indubbia presa, Need Me segna il disco con una ballata di valore in cui Dan si misura con la gentile voce di Amy Farris. The Seventies richiama un periodo meno difficile mentre So Naturally coniuga folk e rock con la consueta maestria.
E chiude con Kitchen Window, una folk song pura, dotata di una linea melodica profonda.