Dopo la parentesi abbastanza negativa con i Gutterball, un progetto abortito in partenza, Wynn torna a fare il solista. «
Fluorescent» è un album di canzoni, abbastanza semplice nei suoi arrangiamenti, che arriva a due anni di distanza dal bizzarro «
Dazzling display». Quel disco mi aveva un po' spiazzato: all'inizio non mi piaceva, poi l'ho amato molto, come il suo predecessore «
Kerosene man», che invece mi era piaciuto di primo acchito.
Wynn non è un musicista facile, ha il rock nel sangue, i Velvet ed i Byrds nel cuore, e, quando vuole, sa comporre grandi canzoni: «
Fluorescent» è un po' lo specchio della sua carriera solista, ma, al contrario dei due dischi che lo hanno preceduto, è un voluto ritorno alle proprie radici. Canzoni come «
Carry a torch», «
Layer by Layer», «
Never ending rain» e la chitarristica «
Older» sono sintomatiche della sua caratteriologia di musicista, dei suoi gusti e delle sue radici: la chitarra è il principale antagonista della sua voce, il pianoforte un riempitivo perfetto, il resto, sezione ritmica ed ospiti, un contorno adeguato.
Non ci sono ospiti eclatanti, ma buoni musicisti come Victoria Williams (in «
Layer by layer»), Howe Gelb, Vicky Peterson e Susan Cowsill e John Wesley Harding. È il disco che viene fuori prepotente: Wynn ritorna alla composizione melodica, alla ballata, alla canzone «raccontata», e costruisce una serie di motivi estremamente piacevoli che lo fanno tornare ad una forma compositiva molto cantautorale (esemplare in questo senso «
That why I wear black»), in cui la chitarra acustica è il filo conduttore. «
Fluorescent» cresce di ascolto in ascolto: la sua struttura lineare, le sue composizioni talvolta folk, talvolta rock, hanno in nuce il germe del vecchio paisley, senza quel tocco acido ed elettrico che lo aveva caratterizzato.
E un Wynn meditativo, raccolto e interiore, uno storyteller moderno che enuncia le sue storie: storie di gente comune, di pioggia che non cessa mai, di amori, di incidenti, bugie, strade, chiese, litigi, sofferenze, felicità, storie comuni, storie di tutti i giorni.