KIERAN McGEE (Anonymous)
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  Recensione del  16/02/2005
    

Malgrado la giovane età, 23 anni, Kieran McGee non è un esordiente. Ha infatti inciso il suo primo disco a 15 anni: Left for Dead sapeva di blues, odorava delle composizioni di Robert Johnson e ci presentava un ragazzo pieno di talento ma ancora lontano dalla maturità. Ancora senza patente segue la sua vocazione e, qualche anno dopo, si sposta a Memphis (la macchina la guida il padre) dove, sotto la guida di Mark Bell, registra il suo secondo lavoro, Ash Wednesday. Un disco più solido in cui suonano lo steel guitarist Robbie Turner e membri dei North Mississippi All Stars.
Ma è con questo terzo lavoro, edito lo scorso Ottobre dell'etichetta newyorkese Stanton Street, che il giovane mostra al mondo le sue qualità. Il blues ed il soul rimangono due elementi base, ma la sua musica viene influenzata chiaramente da Dylan mentre il suono, più corposo e maturo, deve ringraziare lo splendido ensemble degli Ollabelle, rafforzati dal papa di Amy alla batteria, Mr Levon Helm. La produzione è di Steve Rosenthal che, a parte gli Ollabelle, ha lavorato anche con Lou Reed, Rolling Stones, Alan Lomax e Stephen Smith. Un disco interessante, in cui ci sono alcune canzoni di spessore come Don't Lie Down che, per l'uso della chitarra alla Robbie Robertson, di un'armonica dylaniana e di un drumming poderoso (Helm), richiama The Band.
Ma le radici di Kieran, oltre a Robert Johnson, sono anche Woody Guthrie, The Carter Family e Skip James: ecco quindi la tenue I Guess I Lied Again, la ballata iniziale Faithless, dal piglio fiero e dal tocco melodico intrigante. E se Odessa offre una malinconica nostalgia venata di country d'altri tempi, Waiting For a Friend paga un ulteriore debito a Dylan con un suono elettrico, pianistico e molto armonico. Malgrado la giovane età McGee ha una bella voce, più profonda degli anni che porta, e scrive canzoni interessanti come la folkie Lonesome Road, che ha Woody Guthrie nei suoi solchi (ma anche Blind Willie Johnson), oppure l'introspettiva Quiet.
Un buon lavoro quindi, che rivela un musicista di talento in grado di crescere ulteriormente e di migliorare la qualità della sua proposta. Infatti, pur avendo molti elementi a suo favore, Anonymous non ha ancora una sua personalità. Ma Kieran è sulla buona strada e troverà sicuramente la sua via.