WILCO & BILLY BRAGG (Mermaid Avenue Volume 2)
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  Recensione del  31/01/2004
    

Due anni fa il folksinger inglese Billy Bragg ed una delle band più promettenti del giovane rock americano, Wilco (nelle persone di Jeff Tweedy e Jay Bennett) realizzarono l'ambizioso progetto di musicare alcuni manoscritti di Woody Guthrie conservati gelosamente dalla figlia Nora Guthrie. Il progetto nacque proprio da un'idea della figlia di Guthrie che coinvolse prima Bragg e poi Wilco in un' operazione perlomeno ardita e gli offrì il materiale che il padre aveva scritto tra gli anni '40 e i '50 nella sua abitazione di Mermaid Avenue a Coney Island dove, con la moglie, risiedette fino al momento della morte nel 1962.
Non erano canzoni finite ma solo scritti e abbozzi per cui Bragg e Wilco scrissero la musica e la adattarono a quello script, compilando un album di quindici vivaci canzoni che pur partendo dall'opera di Guthrie camminavano su strade proprie e personali, offrendo una fotografia musicale di Woody inusuale, ben diversa dall'originale e dai tanti tributi fatti a suo nome. Ci furono critiche di eresia mosse nei riguardi di Bragg e Wilco ma il risultato reale fu che Mermaid Avenue vendette oltre le 250 mila copie, ebbe la nomination per un Grammy e finì nella Top List del '98 di parecchi critici musicali disseminati in varie parti del mondo.
Un successo inaspettato per la Elektra che, in accordo con Nora Guthrie e coi suoi diritti sui Woody Guthrie Archives di New York, ha caldeggiato il sequel di quel disco, appunto Mermaid Avenne Vol.2. Il nuovo disco assembla altre quindici tracce, perseverando sulla stessa strada del primo ma con un coinvolgimento più stretto da parte di Wilco che, proprio in questo secondo lavoro, sembra aver trovato una connessione profonda e appassionata con l'opera e gli scritti di Woody Guthrie. Questo non significa che il ruolo di Billy Bragg sia marginale perché è ancora lui il principale autore della musica del disco (nove brani su quindici) ma Wilco sia come autore, sia come cantante e musicista fa sentire il suo peso ed il suo stile condiziona in maniera altamente positiva tutto l'album.
Che, detto per inciso, deluderà nuovamente chi si aspetta un rifacimento donato dell'agro e ruvido folk di Guthrie ma troverà estimatori in quanti apprezzarono il coraggio del precedente Mermaid Avenue nel distanziarsi dalle solite opere di rilettura di Woody Guthrie troppo pedisseque e claustrofobicamente fedeli all'originale e piuttosto inutili visto che "chi me lo fa fare di comprare una copia carbone di Guthrie quando posso disporre della copia autentica".
Senza contare poi che le riletture rigorose non suscitano nessun appeal nelle nuove generazioni, cioè in coloro che conoscono poco o ignorano del tutto l'opera di Woody Guthrie. Sento rumoreggiare i puristi e passo oltre, anche in considerazione del fatto che qui non ci sono versioni di canzoni di Guthrie ma canzoni nuove basate su testi del folksinger mai pubblicati prima. Il vol.2 non ha nulla da invidiare al precedente anche se mancano perle del calibro di California Stars, Ingrid Berman e Eisler On The Go e parte del materiale arriva dalle stesse registrazioni di Dublino del primo album, quando furono incisi ben 40 brani e solo quindici trovarono posto su Mermaid Avenue.
Il nuovo volume accentua le spinte libertarie e rock che già affioravano nel primo, grazie al disinibito talento di Jeff Tweedy e Jay Bennett che regalano momenti di grande intensità e atmosfera lasciando invece a Billy Bragg il ruolo del folksinger di protesta. In All You Fascists ci sono rumori da punk-band, in altri episodi c'è il folk-rock tipico della protesta sociale inglese così come lo abbiamo imparato da Billy Bragg, da The Men They Couldn't Hang, dai Mekons, in Feed Of Man sembra di avere davanti il più ispirato Bob Dylan, altre volte ci sono i rumori-officina di Tom Waits, quando poi con Wilco in scena non si respira aria da Beatles e da Kinks proletari di Muswell Hillibillies.
Ma andiamo con ordine. Airline To Heaven come dice il titolo è proprio sull'eccitazione del volo ed è una splendida ballata cantata da Tweedy con la sua malinconica e nasale inflessione vocale, sfilacciata nel ritmo, rootsy nei suoni, arrangiata quanto basta per non essere banale e arrivare dritta al cuore. My Flying Saucer prende spunto dalla curiosità di Guthrie verso le imprese spaziali degli Sputniks sovietici ed ha il taglio tipico del british folk-rock. Feed Of Man, la cui musica è scritta da Wilco, potrebbe far parte di Time Out Of Mind di Dylan tanto è strascicato, elettrico, sporco ed arruffato, uno street-folk-rock con chitarre elettriche aguzze ed un ritmo sordido.
Testimonianza del genio di Tweedy, un rocker che a volte va fuori misura quando si pavoneggia nella melodia pop ma che è comunque uno dei migliori talenti della nuova generazione. Hot Rod Hotel di Bragg è cupo come il testo, parla di hotel di dubbia fama da pochi dollari dove la gente va per qualche ora e poi se ne va. I Was Born, una canzone di compleanno secondo le intenzioni di Guthrie, è una canzoncina semplice semplice con la voce immacolata di Natalie Merchant. Del tutto diversa Secret Of The Sea, iniziata da Guthrie negli anni '30 e poi finita in Mermaid Avenue. È una love song cantata mirabilmente da Tweedy che rasenta le atmosfera più melodiche e autunnali di Being There di Wilco con chiari riferimenti sia ai Beatles che ai Kinks.
Talking Stetson Kennedy è un protest-folk di Bragg con chitarra acustica e sezione ritmica, che si basa sulla vicenda di Stetson, un coraggioso giornalista (e storico), amico di Guthrie che negli anni '50 si infiltrò nel Ku Klux Klan della Florida arrivando fino ai vertici dell'organizzazione e poi scrivendo un libro (Unmasked) che offriva al governo la testimonianza diretta di una serie di dati e crimini per poter intervenire contro il Klan. Remember The Mountain Bed è una specie di versione love song di Tom Joad di Guthrie, si sviluppa sul lavoro del piano, della chitarra acustica e della voce assonnata di Tweedy che, con Jay Bennet, crea un'atmosfera affascinante dove si ha l'impressione di essere partecipi di questa piccola storia di amanti in viaggio.
La seconda parte del disco comincia con Blood Of The Lamb una canzone di peccati e peccatori che Wilco riempie di un inconfondibile e pregnante umore sudista. Against The Wind è invece cantata dal bluesman Corey Harris ed è uno strambo folk-blues alla Taj Mahal, che evoca suoni caraibici e calypso mentre l'arrabbiatissima All You Fascists è un punk-rock feroce e diretto degno dei primi Replacements. Joe DiMaggio Done It Again è una baseball-song che viaggia sul ritmo e sugli strumenti del bluegrass, Meanest Man, il più meschino degli uomini, è ancora sull'ipocrisia della gente "per bene" (che l'autore definisce fascisti)ed è un post-blues rottamato in officina con quei rumori tanto cari al Tom Waits più sperimentale.
In Black Wind Blowing Guthrie usa la metafora del "vento nero" alla stessa maniera delle dust bowl songs, come presagio di qualcosa di drammatico debba accadere. La voce di Bragg sembra arrivare da lontano, portata dal vento si appiccica alla rassegnazione della gente della terra attraverso una folk-song di fine scrittura. La conclusiva Someday, Some Morning, Sometime è lieve e delicata, come un'altra love song cantata da Tweedy. Affatto monocorde ma saggiamente diviso tra la vocazione folkie di Bragg e la verve lirica e melodica degli ultimi Wilco, Mermaid Avenue vol.2 è una atipica ed anticonformista lettura di Woody Guthrie come potrebbe essere fatta da chi, più che la sua musica, ha assorbito il suo spirito.