WHY STORE (The Why Store)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  30/01/2004
    

In questa rubrica si fanno sempre delle scoperte molto interessanti, l'ultima della serie sono questi The Why Store di cui so molto poco, ma che mi hanno colpito per la nitidezza del suono e per la chiarezza d'intenti. Il suono è una miscela di musica americana, con forti addentellati alle radici, e con la voce, molto espressiva, di Chris Shaffer, centro motore del gruppo e voce solista.
Provengono da Indianapolis, una delle nuove mecche della giovane musica americana, e, guarda caso, hanno già inciso due dischi a proprie spese prima di approdare al contratto con la MCA. Si sono fatti notare, come i Refreshments, al SXSW di Austin e questo terzo album, che non ha titolo, è un disco forte e rigoglioso. La band ha varie influenze, radici in generale, dal country al blues, dagli Allman alla musica sudista in senso più lato, il suono delle chitarre è semplice e vigoroso e la voce di Shaffer perno centrale di ogni canzone.
Le canzoni sono varie, dalla ballata al rock, dalla vena bluesy a quella country oriented, ma senza muoversi più di tanto da un sentiero che corre spedito in mezzo ai vari generi. Le canzoni si ascoltano tutte d'un fiato, c'è qualche orpello di nuovo rock, ma è appena accennato ed il disco, a conti fatti, si rivela decisamente positivo. È musica che si è già sentita, quindi conosciuta, assomiglia a mille altre band ma non è paragonabile a nessuna in particolare: la forza dei Why Store sta appunto in questa combinazione di American Music che, giocoforza, diventa lo stile proprio della band.
Shaffer ha una voce potente ed appassionata e le sue liriche sono spesso profonde e pungenti.
13 canzoni, alcune normali, alcune molto belle, con le chitarre che viaggiano sciolte dietro alla voce del leader. Qualche titolo: «Good to me» acustica ballad di derivazione roots, dotata di un motivo molto memorizzabile, «Father», grande rock song, molto espressiva nella parte vocale, tutta giocata sull'intreccio delle chitarre, «So sad to leave it», southern ballad con gli Allman nel cuore, «Sunrise», ancora legata ai fratelli della Florida come pure «Fade away».
Notevole il folk rock «Lack of water», sarà il singolo apripista, da non sottovalutare la ballata pianistica «When I'm with you» e la sofferta e chitarristica «Fools bargain». In poche parole: un 'altra giovane band su cui puntare gli occhi.