WHISKEYTOWN (Strangers Almanac)
Discografia border=Pelle

  

  Recensione del  30/01/2004
    

Ecco l'esordio tanto atteso su major. Ma non è la ristampa di «Faithless Street», il disco d'esordio del '95 tanto acclamato, che ha dato il via al carrozzone Roots and Branches, facendoci scoprire una miriade di band sconosciute. È un album nuovo di zecca., inciso tra gennaio e febbraio di quest'anno. Per rivedere «Faithless Street» dovremo quindi aspettare. Lo scorso mese vi abbiamo presentato un altro disco della band di Raleigh (formatasi nell'ottobre '94), North Carolina, cioè «Rural free delivery», un disco corto, meno di trenta minuti, che raccoglieva materiale edito ed inedito, rimasto negli archivi della Mood Food, l'etichetta che aveva scoperto i Whiskeytown.
Ryan Adams e soci (la bravissima violinista / cantante Caitlin Cary, quindi la sezione ritmica Steve Terry e Jeff Rice ed il secondo chitarrista, anche voce, Phil Wandscher) hanno dovuto fare buon viso a brutto gioco ed accettare la pubblicazione di quel disco (per altro molto interessante), per essere svincolati dalla Mood Food e firmare così per la potente Geffen. Ma ormai i giochi sono fatti e questo è il disco che molti di noi attendevano.
La maturità di Adams, già palesata con l'EP in vinile per la Bloodshot di Chicago, il doublé 7 inch recensito sul numero scorso, raggiunge in questo album la consacrazione. Songwriter completo, cantante molto ben impostato, Adams lascia da parte gli orpelli punk d'inizio carriera per un suono più melodico, più completo, che non disdegna il lato cantautorale. «Strangers almanac» è un album complesso, malinconico, interiore, in cui la vena lirica dell'autore, ben supportata da una band ormai adulta (il violino di Caitlin rimane una pedina fondamentale nel suono del gruppo), mostra apertamente le sue radici.
Infatti l'elemento roots è sempre molto presente, ben supportato da una solida preparazione di fondo, e Ryan Adams mostra il suo vero volto, quello di autore assolutamente brillante e di cantante dotato. La produzione, nelle mani di Jim Scott (Johnny Cash, Tom Petty, Danzig etc), è sobria ed equilibrata.