GREG TROOPER (Popular Demons)
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  Recensione del  30/01/2004
    

Devo ammettere che ho sempre avuto un debole per questo musicista, tanto bravo quanto sfortunato, ma, forse, ora è giunto anche il suo momento. Popular Demons è l'atteso seguito dell'ottimo Noises in The Hallway, pubblicato ormai da tre anni. Quel disco, edito in prima battuta da un'etichetta poi fallita, è ora disponibile in Italia, unico paese al mondo. Un disco che ci ha presentato un autore di cui, per anni, avevamo solo sentito parlare.
Ma Trooper, che già con il precedente lavoro, Everywhere, si era fatto notare (anche quel disco è disponibile da noi, e con due brani aggiunti), ha sfondato l'apatia dei media con Noises. E Popular Demons ne segue le orme. Il disco segna il ritorno di un musicista brillante, cantautore completo, che fonde le sue radici americane con influenze irlandesi, mischiando con sagacia musica delle radici e country, folk e rock. Disco completo anche questo, nobilitato da presenze di vaglia come quelle di Steve Earle & Emmylou Harris. La produzione è nelle mani di Buddy Miller, ottimo solista, egregio chitarrista e sapiante producer (ora è anche parte della band di Emmylou, Spyboy): Miller ha quadrato il suono di Trooper, levando certe ingenuità, ed ha consolidato la sua scrittura.
Se Noises era brillante, Demons conferma quella brillantezza e aggiunge un pelo di professionalità in più. Lo script di Greg è sempre sincero e profondo, molto legato alle radici, con ballate ad ampio respiro e momenti di grande intensità. Il disco è sostenuto da una strumentazione adeguata, nelle mani di gente esperta come Duane Jarvis, Rick Schell, Creg Shirley, Tammy Rigers, Buddy Miller, Phil Madera, Al Perkins, Byron House e Michael McAdam. Le canzoni. Halfway: si tratta di un country rock in classico stile Trooper, con la bella voce del leader ben sostenuta dal violino di Tammy Rogers e dalla chitarra dell'amico Duane Jarvis. La ballata ha un sapore epico, ed una tenuta melodica notevole.
22 Miles to Bristol è un country blues rarefatto, non particolarmente originale, ma comunque ben strutturato. Di ben altra pasta è la splendida Bluebell, tenue ballata dalla struttura elettro-acustica nobilitata dalla doppia voce di Emmylou e da una melodia spezzacuori. Trooper è autore maturo e, proprio in brani come questo, si nota la sua caratura superiore. Manco a dirlo, grande canzone. Two Drops of Rain inizia con toni smorzati, solo la voce la chitarra di Duane, poi entrano via via gli altri strumenti con la fisarmonica di Madeira che addolcisce i toni. È un ballata dai sapori antichi, con echi irlandesi ed una melodia coinvolgente, a cui da più tono la doppia voce di Julie Miller e la dodici corde di Buddy.
Long Gone Dreams è un country rock alla Steve Earle, rarefatto ed elettrico, corposo nel suono e sicuro nella parte melodica: notevole la voce del leader, mentre la ritmica è solida, ma non invadente. Paradise, con il dobro di Al Perkins in evidenza, è una ballata dai toni acustici, spartana nel suono, lineare nella melodia: il ritornello è di quelli che si ricordano a lungo, e la strumentazione acustica fa di tutto per dare più tono all'assunto. Every Heart Won't Let You Down è un talkin' folk dai sapori antichi. Sembra un composizione tradizionale, con quel suo passo spedito, la strumentazione tersa e la voce pulita e diretta (anche qui una bella voce femminile di contorno: Claire Mullally).
La parte centrale, con gli strumenti in libertà, mi rammenta certe cose di John Prine. These Sunday Nights è un racconto triste, in cui la voce di Trooper è molto diretta, mentre la chitarra acustica di Miller le fa da cornice: il resto della strumentazione entra lentamente. Molto d'atmosfera. 21st Century Boy è un brano country folk di grande presa, dotato di una parte melodica vincente e giocato sulla voce del leader a stretto contatto con il dobro di Perkins ed il fiddle della Rogers. Lightning Bug è un rock fiero, pieno di citazioni roots, con due chitarre a sostenere la canzone (Duane & Buddy) ed un ritmica in levare molto accattivante. Rusty Train è un brano forte che ha il sapore delle cose migliori di Johnny Cash.
Strumentazione acustica, il violino di Tammy protagonista, ed una linea melodica affascinante. Cumberland Square è un rock country di fattura onesta: niente di trascendentale, qualcosa di già sentito, ma il mestiere dei musicisti e la bravura di Greg riescono a farlo crescere. When I Close My Eyes è una ballata dai sapori forti, con Dylan nelle vene, ed un sogno che porta lontano. Trooper è scrittore maturo, ottimo cantante e musicista dotato: questa composizione, che si addolcisce nel ritornello-valzer centrale ha il sapore delle cose di una volta. Chiude il disco una splendida rilettura di I'll Keep it With Mine (di Bob Dylan) con la doppia voce di Steve Earle a rendere più nobile l'operazione. Grande cover, e degna conclusione per un altro grande disco. Trooper è un musicista sottostimato che, ne sono sicuro, il tempo rivaluterà.