SOUTHSIDE JOHNNY & THE ASBURY JUKES (Heart of Stone)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  30/01/2004
    

Uno dei capitoli fondamentali dell'Asbury sound. Johnny Lyon canta il soul e il rhythm and blues della Stax e della Motown con la stessa passione con cui li ha ascoltati; la voce calda, roca, amabilmente melodica lo impone come uno dei più credibili (con Graham Parker e Willy De Ville) soulmen bianchi. Cantante e interprete deve gran parte della sua fortuna all'amicizia con Bruce Springsteen e Little Steven da sempre padrini dei migliori episodi della sua carriera.
Non è certamente il caso di Hearts Of Stone, visto che gli amici giusti ci sono tutti, compreso Mighty Max alla batteria. Dalle outtakes di Darkness On The Edge Of Town arrivano Talk To Me e Hearts Of Stone, mentre la collaborazione a tre tra Bruce, Southside e Steve Van Zandt (allora si chiamava così) trova il passo adeguato a Trapped Again. Il resto, compresa l'indimenticabile Light Don't Shine, arriva direttamente dalle torride notti allo Stone Pony che, incanalate nei microsolchi del vinile, restano memorabili nel tempo.
Tanto è vero che anche in versione laser le bellissime canzoni di Hearts Of Stone trovano, intatta, tutta la loro luce, memore di una stagione indimenticabile, cominciata sui marciapiedi di Asbury e finita in una fredda corsa nel Nebraska. Adesso, però, non c'è più tempo per i rimpianti perché i Better Days sono ricominciati. E chi ha già Hearts Of Stone in plastica nera, se lo tenga ben stretto. Gli altri si adeguino al progresso e facciano il loro dovere, visto che il cd in questione è in economica.