Quarto album (quinto considerando quello in coppia con l'inglese Boo Hewerdine) per il cantautore texano. Darden, come Nanci Griffith, non è un texano tipico: e come la dolce cantautrice anche Smith sa come mischiare l'immediatezza del rock con l'intimità del folk. Ed i suoi dischi, ed in special modo questo «
Little victories» ed il precedente «
Trouble no more», offrono melodie interiori, una scrittura lucida ed una serie di performances molto piacevoli.
Darden è uno che sa metterti a tuo agio: fa confluire nella sua musica rock e country e riesce ad estrapolare la poesia dal tipico stile country ed a mettere sul piatto una musica che è tanto semplice quanto profonda. Sembra un'operazione facile, ma non lo è. Quieto, tranquillo e modesto, Smith ha messo assieme cinque dischi in sette anni di vita on the road, pur rimanendo ai margini di qualunque scena: non è country, non fa del rock, è solo un poeta ed una bella penna e, quando decide di fare un disco, cerca di essere sempre lucido e di non deludere.
Little victories, è una raccolta di ballate soffici ed interiori, sempre più lontane da atmosfere country, sempre più vicine ad un certo rock d'autore la cui matrice sta via via scomparendo anche nelle immense praterie americane.